Ecco i nuovi cuochi contadini veneti: si aggiungono agli oltre mille nazionali di Coldiretti. Scamaruzza: “Ambasciatori della Dop Economy”

“Sono il fiore all’occhiello della cucina della tradizione contadina. I 20 cuochi di Terranostra Campagna Amica diplomatisi all’Accademia di Coldiretti sono gli ambasciatori dei prodotti del territorio regionale – spiega il presidente regionale degli agriturismi Diego Scaramuzza – coltivano, allevano direttamente e hanno maturato competenze ai fornelli. Dopo 128 ore di formazione, oggi durante la prova finale hanno dimostrato di meritare la divisa con la preparazione di piatti ad hoc ispirati alla storia enogastronomica rurale con l’aggiunta di innovazione per incontrare i gusti dei clienti consumatori”.

A valutare le perfomance una giuria di giornalisti, docenti ed esperti. Tra gli altri il direttore regionale di Coldiretti Marina Montedoro, il presidente e direttore provinciali di Verona Alex Vantini e Giuseppe Ruffini e per la provincia di Treviso a sostenere i candidati trevigiani anche il direttore Giuseppe Satalino e il vice presidente Mattia Mattiuzzo.

Per la Regione del Veneto ha partecipato Massimo Marzano Bernardi della direzione della formazione.

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione delle ricette sono espressione della distintività territoriale e l’affermazione della stagionalità: sarde fresche, faraona, uova, riso vialone nano, tarassaco, patate viola, fragole, ricotta, farina di riso nero, guancia di maiale. Fantasiose le combinazioni proposte che hanno convinto i giurati prendendoli letteralmente per la gola con i concetti fondamentali: olfatto, gusto, tracciabilità e sostenibilità.

Ricette green che testimoniano l’attenzione al risparmio in cucina in termini di antispreco e pur sempre appetitose.

“Il legame con il territorio nella scelta degli ingredienti da utilizzare è diventato un elemento determinante di successo per la ristorazione – commenta Diego Scaramuzza nella doppia veste di insegnante e dirigente – con l’agriturismo che ha fatto da apripista a una vera e propria rivoluzione culturale nel settore. Si tratta di una svolta che va accompagnata da scelte legislative all’altezza della dinamicità del settore“.

Il Veneto conta circa 1500 strutture per la maggior parte situate in pianura un terzo in collina e 250 in montagna. La disponibilità è di 44,8 mila posti a tavola 13mila posti letto. Inoltre 673 malghe custodiscono l’architettura rurale dando forma al paesaggio come espressione dell’identità dei luoghi in una relazione di integrazione tra i sistemi produttivi locali e la conservazione della biodiversità agricola.

Dall’Altopiano di Asiago fino alle Dolomiti, passando per la comunità montana della Lessinia, la Pedemontana e le Prealpi Trevigiane, dalle coste del Lago di Garda fino al litorale adriatico con gli agri campeggi il presidio degli agricoltori permette di promuovere nuove forme di intrattenimento sportivo e ricreativo.

(Fonte e foto: Coldiretti / Campagna Amica).
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