Kristian Bellò arbitrerà nei campi di calcio di serie D. La dedica al nonno Antonio Varaschin, mancato qualche anno fa

Il montebellunese Kristian Bellò, classe 1993, è diventato arbitro e seguirà le partite nei campi di calcio di serie D.

Kristian ha voluto dedicare questo traguardo alla sua famiglia, soprattutto a suo nonno Antonio Varaschin, mancato qualche anno fa e appassionato di calcio come lui.

Il nonno ha avuto il tempo di vedere i primi passi del nipote nel mondo dell’arbitraggio e non passava partita che non aspettasse la sua telefonata o una visita per commentare quanto accaduto in campo.

In questi giorni il pensiero di Kristian va proprio all’affezionato nonno, “con la convinzione che da lassù uno sguardo e un orecchio su quella radiolina per ascoltare le partite della domenica, come quelle generazioni amavano fare, siano ancora presenti”.

Una passione cresciuta piano piano – raccontano i familiari di Kristian parlando dell’avvicinamento del giovane al mondo dell’arbitraggio -, dove lo sport ha trovato una dimensione diversa da quella della competizione o dell’inserimento in una squadra. Li ha provati questi sport ma poi, qualche anno fa e quasi per caso, ha provato a correre per il campo da calcio e a controllare che la partita si svolgesse in modo regolare”.

“Kristian ha capito che quel compito e quel modo di affiancare e regolamentare le partite gli piacevano – continuano – e per questo si è iscritto al corso della Sezione arbitri di Castelfranco Veneto. Da quel momento costanza, allenamento e voglia di arrivare lontano hanno contraddistinto un percorso che ora lo vede iniziare ad arbitrare le partite in serie D”.

La famiglia del neo-arbitro ha sottolineato che, ancora una volta, la città di Montebelluna continua a distinguersi ad importanti livelli nelle varie discipline con i suoi atleti, gli allenatori, i preparatori e tutte le altre figure che lavorano nelle società sportive.

“Montebelluna non è solo capitale della calzatura sportiva a livello mondiale – concludono – ma anche un importante centro per la preparazione di atleti che, sempre più spesso, riescono a raggiungere i gradini più alti del podio. Sicuramente Kristian ha fatto una scelta diversa, non quella di essere il protagonista in un campo come calciatore, perché ha preferito che la passione per lo sport prevalesse sulla competizione e che tutto si svolgesse il più possibile regolarmente, in una disciplina sportiva che entusiasma milioni di italiani”.

(Foto: AIA Castelfranco Veneto).
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