Tra gli sfidanti del Campionato mondiale della pizza, andato in scena a Parma dal 5 al 7 aprile, c’era anche Andrew Travagin, titolare della pizzeria “Ai laghi” di Revine Lago, realtà che si occupa anche della vendita diretta di prodotti come colombe pasquali o altre ricette da forno realizzate con lievito madre.
Un’avventura arrivata quasi per caso, grazie a Stefano Menegon, originario di Ponte della Priula e a sua volta titolare di un locale situato in Piancavallo.
Varie le categorie previste dalla competizione gastronomica, dedicate ad esempio alla “Pizza classica”, “Freestyle”, “Pizza senza glutine”, “Pizza in teglia”, “Pizza napoletana” e “Pizza in pala”, solo per citarne alcune.
E proprio nella sezione “Pizza in pala”, Travagin ha deciso di mettersi alla prova, classificandosi 45esimo su 140 partecipanti.
“Era la prima volta che partecipavo e ho gareggiato il 6 aprile – ha spiegato Andrew Travagin – Sono nel settore della ristorazione da 30 anni e da 10 anni ho la mia attività a Revine Lago: prima era un ristorante di pesce che da ottobre ho riconvertito a pizzeria, mettendo al centro la passione per la pizza“.
“Un mio amico, Stefano Menegon, che fa il pizzaiolo da sempre e con il quale abbiamo frequentato assieme la scuola alberghiera, mi ha iscritto al campionato a cui ci siamo poi presentati assieme – ha raccontato – Devo dire che è stata un’esperienza che mi ha entusiasmato e ho gareggiato nella sezione della ‘pizza in pala’: nel mio locale io propongo una sorta di ‘pizza canotto’ che si avvicina molto alla ‘pizza in pala’ e, per questo motivo, ho scelto tale categoria“.
“Sicuramente è una prova da rifare. Ci sono stati alcuni errori fatti un po’ per l’emozione e per inesperienza, ma il prossimo anno parteciperò di nuovo – ha proseguito – Alla gara bisogna presentarsi con l’impasto già pronto: il prossimo anno saremo più organizzati in questo dato che, di fatto, abbiamo dovuto preparare tutto nella camera dell’albergo”.
Oltre all’aspetto competitivo del campionato, Andrew Travagin ha riferito lo stupore nel vedere come un piatto della tradizione abbia riunito a Parma così tanti sfidanti, provenienti davvero da tutto il mondo.
“C’era gente da tutto il mondo, anche dall’Argentina, ad esempio, e le strumentazioni messe a disposizione erano varie, come ad esempio le diverse tipologie di forno – ha continuato – Una delle cose più belle è stata la presentazione che alla fine fanno fare del piatto a ogni sfidante”.
Un linguaggio comune, quello della pizza, che riesce a mettere assieme il mondo intero.
(Foto: Facebook – Pizzeria “Ai laghi”).
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