La ricostruzione dell’aggressione ad Adriano Armellin non combacerebbe con i risultati dell’autopsia. Si aggrava la posizione del 36enne di origine marocchina, che rischia l’accusa di omicidio volontario: le incongruenze sono emerse durante l’interrogatorio che Mohamed Boumarouan ha reso davanti al magistrato Giulio Caprarola, che coordina le indagini dei Carabinieri.
L’uomo, assistito dall’avvocato Filippo Viggiano, ha raccontato di un’aggressione in due tempi, iniziata in modo accidentale. Secondo la sua versione, la sera del 25 marzo sarebbe andato a casa del pensionato 83enne perché lo conosceva e in passato lo aveva aiutato economicamente. “Ma io ero ubriaco, avevo con me una bottiglia di alcol e continuavo a bere. Lui si è arrabbiato” ha spiegato agli inquirenti dicendo che l’anziano sarebbe caduto a terra. Una caduta accidentale, in cui lui non avrebbe avuto alcun ruolo ma che avrebbe fatto arrabbiare ancora di più Armelin tanto che il litigio tra i due sarebbe sfociato in una colluttazione durante la quale Boumarouan avrebbe fatto cadere l’83enne. “E’ caduto a terra di faccia. Mi urlava di andarmene e io non ho capito più niente, l’ho legato e sono andato via”.
Solo dopo essere stato in un vicino supermercato, il 36enne è tornato nella casa di via Schiratti: “Volevo liberarlo e avevo iniziato dalle mani, ma è arrivato suo figlio e sono scappato”. Un racconto che dimostrerebbe come la morte di Armelin sarebbe stata non voluta dal 36enne, ma che striderebbe con i primi risultati dell’autopsia.
Il medico legale ha riscontrato sul corpo dell’anziano varie lesioni craniofacciali, con profonda lacerazione del cuoio capelluto. Ferite che sarebbero frutto di colpi ripetuti e non di una spinta involontaria. Colpi che sarebbero stato inferti con un corpo contundente pesante al quale l’indagato non ha mai fatto riferimento e che è stato cercato anche nel corso dell’ultimo sopralluogo della polizia scientifica a casa della vittima. Non combacerebbero neppure le lesioni al torace e al collo.
La Procura attende ora la relazione finale sull’autopsia per valutare l’accusa a carico del 36enne, che potrebbe passare da omicidio preterintenzionale a volontario.
(Foto: web)
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