Susegana, tatuaggi: pregiudizi e tendenze nella nuova moda del momento. Viaggio nel mondo dei tattoo con Lorenzo Marcon

Nonostante la giovane età, il 27enne Lorenzo Marcon, tatuatore titolare di uno studio a Colfosco di Susegana, è già molto conosciuto e apprezzato nel territorio dove lavora.

Nato a Conegliano e residente a Falzè di Piave, ha cominciato a tatuare 8 anni fa, coronando nel 2015 il sogno di aprire uno studio tutto suo: il “Tattoo Boutique”.

Lorenzo si è specializzato soprattutto nel suo marchio di fabbrica: lo stile “tradizionale”, uno stile di tatuaggio sviluppatosi in America tra il 1900 e il 1950 nell’attuale Manhattan. Partendo dal presupposto che, ormai, il mondo dei tatuaggi è un fenomeno di rilevanza mondiale, abbiamo voluto chiedere al giovane tattooer la genesi di questo boom.

“Una cosa che ha sicuramente influenzato la moda dei tattoo – spiega Lorenzo Marcon – è il fatto che tanti personaggi famosi, dalle rockstar ai calciatori, hanno iniziato a sfoggiare i loro tatuaggi in tv. Fino a 20 anni fa erano relativamente poche le persone tatuate, ora i tempi sono cambiati e la gente che si tatua è sempre di più”.

“Spesso la gente si presenta chiedendomi il tatuaggio che ha visto addosso ad un personaggio famoso – prosegue Marcon – Io rispondo che non lo copierò mai ma, al massimo, potrò ispirarmi ai simboli che mi vengono presentati sviluppando comunque qualcosa di mio: il tattoo deve essere fatto da zero. Io mi occupo del tatuaggio “tradizionale” che riguarda diversi soggetti: quello “marinaresco”, personaggi storici e politici, simboli della religione e frasi o figure legate a importanti eventi della vita”.

“Uso colori molto saturi – continua il tatuatore di Colfosco – con sfumature grezze e molto “grattate”. Riuscire a trasformare un soggetto in un tattoo tradizionale, vuol dire estrarre l’essenza di quel soggetto con il minimo dettaglio, ma il massimo impatto. Ho partecipato a varie convention e fiere del tattoo in Italia, spesso ospite di alcuni miei colleghi, per avere l’opportunità di portare il mio stile in giro. Nel nostro lavoro non c’è competizione e a noi tatuatori piace scambiarci idee e opinioni”.

“Sono molto tatuato – prosegue il giovane tattooer – e so che molta gente ha dei pregiudizi nei confronti di persone come me. I tattoo, in realtà, sono un modo come un altro con il quale cerchiamo di esprimere la nostra personalità. Ci tengo a sottolineare il fatto che, quando ci si affida ad un tatuatore, è sempre meglio andare sul sicuro per evitare problemi igienico-sanitari. Purtroppo, c’è tanta gente che si improvvisa in questo mestiere facendo tattoo in casa senza tutti gli accorgimenti richiesti in questa professione”.

“Il tatuatore deve essere un po’ psicologo – conclude Lorenzo Marcon – perché il rapporto con i clienti è molto più intimo rispetto ad altri lavori: non mancano mai, infatti, confidenze e sfoghi personali. Considero importante quel filo di amicizia che lega il rapporto tra cliente e tatuatore ma è opportuno comunque prendere le distanze poiché si tratta pur sempre di lavoro. Non so se i tatuaggi siano una forma d’arte, so solo che sono felice di essere un discreto tatuatore”.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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