“Diffrazioni, il sentiero che si fa destino” è arrivata in città: la tecnica del Photovoice mette a nudo gli animi dei giovani

Una mostra itinerante che mette a nudo le sensazioni dei giovani e svela il loro rapporto con il territorio: è questo il progetto organizzato dalla Cooperativa Itaca e che vede in prima linea tutti gli 8 Comuni della Vallata e del Quartier del Piave.

L’assessore pievigina Elena Bigliardi (al centro nella foto di copertina) spiega che la mostra “Diffrazioni, Il sentiero che si fa destino” si compone di 40 scatti e ha la particolarità di essere itinerante: per la durata di due settimane a partire da ieri, lunedì 4 aprile, sarà visitabile all’aperto negli spazi retrostanti il municipio di Pieve di Soligo, per poi spostarsi nelle sedi di tutti gli altri Comuni partecipanti.

Il laboratorio ha coinvolto una decina di ragazzi di età compresa tra i 17 e i 29 anni, e come racconta Giulia Scapol, educatrice della Cooperativa sociale onlus Itaca, si tratta di un progetto che fa parte del piano politiche giovanili della Regione Veneto.

La mostra non è una raccolta di fotografie qualunque: i ragazzi si sono cimentati in un laboratorio di “Photovoice”, un metodo di indagine che coinvolge direttamente i soggetti portandoli a riflettere su specifiche tematiche e sui modi per produrre un cambiamento. Una tecnica specifica, quindi, per raccontare l’appartenenza al proprio territorio e allo stesso tempo esprimere le emozioni che i giovani vivono. Tramite questi scatti si è reso tangibile il modo in cui i ragazzi vivono il territorio del Quartier del Piave e della Vallata ed è emerso un particolare senso di solitudine, molto legato al Covid, e allo stesso tempo la riscoperta del territorio. La “reclusione” ha incentivato la voglia di evasione e anche i paesaggi dietro casa, prima sottovalutati, sono risultati una fonte di ispirazione e interesse.

Le foto hanno ognuna un titolo e una didascalia che ne permettono la giusta interpretazione. Il laboratorio di photovoice aveva un tema generale preciso, che è anche il titolo della mostra: “Il sentiero che si fa destino”. E’ questo che le foto vogliono rappresentare, ognuna rispecchiando la personalità dell’autore dello scatto.

Il photovoice è una tecnica specifica, e per comprenderla i ragazzi hanno assistito a quattro incontri introduttivi che hanno anche compreso la presenza di un’educatrice specializzata, per capirne il significato.

Per la mostra, i ragazzi hanno selezionato fotografie che man mano verranno caricate sui social e nel canale Instagram dedicato.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata)
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