Elezioni 2018. Il punto di Laura Puppato: “Senza volerlo gli italiani hanno votato la divisione”

A qualche giorno di distanza da queste ancora tanto discusse elezioni 2018, continuano le analisi in merito ai risultati ottenuti: tra le varie voci si aggiunge anche quella di Laura Puppato, ex senatrice del Partito Democratico (PD) ed ex sindaco di Montebelluna.
 
Puppato era candidata per il Senato della Repubblica nei collegi plurinominali di Venezia, Rovigo, Treviso e Belluno e come lei stessa ha avuto modo di annunciare anche sui social, “il seggio non è scattato per poche centinaia di voti”. Dalle sue parole risulta palpabile la delusione per quanto avvenuto.
 
QDP. Si sono concluse queste elezioni 2018: come commenta l’esito?
LP. I dati confermano questa esclusione e anche il nuovo sistema elettorale si è rivelato problematico. Così è andata, ma siamo rimasti derubati in quanto i numeri non fanno pensare a questo risultato. Posso dire, però, che a sud e a nord è stato votato chi garantiva un immediato interesse. Basti pensare all’exploit dei grillini pari al 65% nelle regioni della Campania e della Sicilia. Senza volerlo gli italiani hanno votato la divisione, premiando chi da una parte prometteva il reddito di cittadinanza e chi dall’altra ha parlato più volte di eliminare, anche se non si sa come, 500.000 immigrati presenti nel nostro Paese. Si è tratta di una scelta funzionale alle promesse. Il Paese è a rischio ed evidentemente le sirene sono state più forti e non possiamo che prenderne atto.
 
QDP. Nel discorso pronunciato da Matteo Renzi al termine delle elezioni sono stati sottolineati due punti: l’aver condotto la campagna elettorale in maniera troppo tecnica e la necessità che il prossimo segretario venga scelto dalle primarie e non da un caminetto. Cosa ne pensa a proposito di questi due aspetti?
LP. Quello che posso dire è che la figura di Renzi ultimamente era vista in maniera negativa, nonostante le cose positive fatte: è una percezione presente sin dal 4 dicembre del 2016, una sensazione relativa a una caduta della fiducia che non ha motivi razionali. Abbiamo pagato lo scotto di non aver voluto fare promesse che non potevamo mantenere. Purtroppo sono state premiate solo le promesse e le calunnie. Queste elezioni hanno insegnato quanto sia necessario ripartire dall’educazione civica e dal dialogo, perché l’Italia corre dei rischi elevati.
 
QDP. Come proseguirà il percorso politico? Ci ha già pensato?
LP. Sono stati 5 anni dedicati alla politica e ora vedo che sono stati eletti degli illustri sconosciuti. Penso solo al caso di Ghedini della coalizione di centrodestra, che per 5 anni non si è mai presentato in Senato, però a Bassano ha preso il 52%. Non ho mai valutato la politica come un lavoro: è un ruolo totalizzante e questi 5 anni di politica sono stati totalizzanti per anima e corpo. Staccherò per un paio di giorni, cosa che mi fa solo bene, e poi continuerò a fare politica anche se non rivestirò un ruolo. Se ci sarà bisogno di un contributo continuerò a darlo: non serve un ruolo per fare questo e forse a mani libere si va anche meglio.
 
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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