Cison, continua la polemica sull’opera di piazza Brandolini. Toffolatti: “Perché accettare lamiere che deturpano i nostri luoghi?”

Non si spegne a Cison la polemica attorno alla discussa opera pubblica, il percorso realizzato nella goccia verde in piazza Brandolini con delle strutture in ferro posate per valorizzare due sculture dell’artista trevigiano Simon Benetton.

I primi a muoversi sono stati i cittadini residenti in quella parte del Borgo di Cison. Neanche le spiegazioni date dallo Studio Andreani (qui per leggere l’articolo) per far comprendere il senso dell’opera, sono servite a placare gli animi.

Riceviamo e pubblichiamo una lettera del dottor Giovanni Toffolatti, pensionato con la passione per la storia e le tradizioni locali, che chiama a raccolta i concittadini, chiedendo all’amministrazione di “rimuovere le barriere” lasciando le sole statue.

“Anticamente la piazzetta era chiamata “Pra delle Sbarre”; era disadorna, non c’erano alberi, forse un “morer”, non c’era la fontana, non c’era il triangolo verde; c’era soltanto una cornice costituita da belle case: il palazzo Moretti, la casa di Antenore Ballet, il barbiere, dove si avevano tutte le novità del paese, le case Pasquetti, la casa dei Bozzoli e dei Toffolatti, la bellissima casa dei De Gironcoli fondatori della clinica De Gironcoli di Conegliano, il palazzetto dei Dolce e la casa rossa dei “Scusi”, mentre per chi veniva da piazza Roma, un tempo chiamata piazza della Cattedrale, c’era la vista delle case Marian (non c’era il portico costruito dopo il 1940).

Una vecchia foto ritrae in questa piazzetta il raduno di tutti i bovini per la loro identificazione sanitaria. Negli anni ’30 del secolo scorso la piazzetta venne abbellita dalla piantagione di ippocastani disposti in linea con la casa dei “Scusi” ( eliminati per creare l’attuale parcheggio) e gli altri a formare un triangolo intorno ad un bel tappeto verde circondato anche da una siepe di bosso.

Vicino all’angolo di casa “Scusi” fu costruita una fontana ,che esiste ancora. In questo nuovo giardinetto dedicato al senatore cisonese Girolamo Brandolini, c’erano delle panchine con schienale , ed era bello vedere le persone, che ad una certa ora della sera e specie nelle giornate di primavera e d’estate si soffermavano fino a tarda ora, a chiacchierare e a raccontare cose del passato e del presente. All’apice del triangolo c’era persino un impagliatore di sedie. Era veramente il “salotto” per tutti i residenti della contrada.

Dopo quasi un secolo, vengono rimossi, qualche anno fa, gli ippocastani della casa rossa e ora il tappeto verde viene messo sottosopra da scavatori meccanici senza che i residenti possano essere messi al corrente di quanto si sta per verificare: fondamenta di cemento armato e installazione di enormi lamiere in ferro tali da togliere la visibilità della bella piazzetta sia da chi proviene da piazza Roma e sia da case Marian, ma soprattutto è stata tolta la visibilità alle case del “Prà”; sono state tolte le vecchie panchine e sostituite da altre senza schienale e tali da non permettere più le belle riunioni del quartiere.

Tutto questo viene fatto per creare un giardino dedicato allo scultore Simon Benetton inserendo tra le lamiere due opere di questo artista, che, in se stesso, avrebbero potuto essere collocate senza venir soffocate da queste barriere metalliche che hanno deturpato e sconvolto la semplice bellezza della piazzetta; ora vorrebbero chiamarla “giardino di Simon Benetton” mettendo da parte il senatore Girolamo Brandolini.

I residenti della piazzetta sono stati maggiormente colpiti e danneggiati perché a loro è stata tolta la visibilità o meglio il diritto di panorama. Le persone che vi passano davanti, cisonesi e non cisonesi, rimangono sbalorditi; non una sola persona ha dimostrato parere favorevole e allora perché dovremmo soccombere e accettare una simile cosa solo per soddisfare il desiderio di persone non cisonesi?

Indipendentemente dalle “belle” spiegazioni dei progettisti ai quali interessa solo portare a termine il loro progetto, noi cisonesi chiediamo alla nuova amministrazione comunale di ascoltare il parere dei suoi cittadini che chiedono l’immediata rimozione della lamiere, lasciando sul posto le due opere di Simon Benetton”.

(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Giovanni Toffolatti).
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