Lo scorso 10 luglio il sindaco di Cordignano, Alessandro Biz, ha scritto alla Regione del Veneto, affinché venga riconosciuto lo stato di calamità naturale, per gli eventi atmosferici straordinari, con gradinata, avvenuti nella serata di lunedì 6 luglio.
Il maltempo “ha causato notevoli danni alle strutture comunali – ha scritto il primo cittadino -, alle abitazioni, alle coltivazioni, alle strutture produttive di privati”. Biz chiede ai funzionari del Dipartimento della Protezione Civile lagunare di effettuare un sopralluogo per verificare la consistenza dei danni arrecati nelle aree interessate dal fenomeno. Chiede inoltre di attivare il riconoscimenti di calamità naturale ai sensi della legge regionale vigente.
Il sindaco invita i cittadini interessati a presentarsi in municipio per compilare un modulo con il nominativo del richiedente e la stima del danno subito.
Una volta raccolti tali dati l’amministrazione comunale li invierà a Venezia dove verranno vagliati. A questo punto, nel caso in cui venissero riscontrati gli estremi, partirà per Roma la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità, affinché lo Stato stanzi i fondi necessari.
Tra i danneggiamenti maggiormente rilevanti dell’ultimo week end, in cui si sono susseguite due perturbazioni con grandine e vento (sabato 4 e lunedì 6 luglio), sono da segnalare le lesioni alla copertura di un allevamento situato nella zona del Campardo (Pinidello) dove sono morti migliaia di polli.
“C’è sempre stata, da parte dell’amministrazione comunale di Cordignano, attenzione alla sicurezza idrica – spiega l’assessore Carlo Baggio – . Questi episodi metereologici eccezionali si verificano sempre con maggiore frequenza. Pertanto stiamo lavorando su due fronti insieme al personale dell’Ufficio tecnico. In primo luogo abbiamo pianificato di effettuare la manutenzione e la pulizia annuale di tutti i tombini, le caditoie, gli scoli delle acque“.
“Questa azione tuttavia – prosegue – non ci mette al riparo da criticità di carattere straordinario. In secondo luogo stiamo valutando uno studio, che si preannuncia più complesso e che richiederà del tempo, volto a trovare soluzioni atte al recupero delle acque dei campi. Acque che attualmente, in caso di nubifragi, si riversano sulle reti stradali creando disagi alla viabilità e allagamenti agli edifici“.
La richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale di Cordignano si va aggiungere a quelle dei comuni di Colle Umberto, Godega di Sant’Urbano e San Fior.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
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