15/03 – Diagnosi e cura oncologica dopo due anni di pandemia: sabato 19 marzo meeting per i medici di base a Monastier

Uno studio del National Cancer Institute ha evidenziato che la pandemia di COVID-19 ha portato ad un ritardo nell’assistenza medica negli Stati Uniti con un calo di segnalazione delle patologie del 10,2%, ed è simile in tutto il mondo occidentale.

In Veneto le 5 neoplasie più frequenti, nel 2019, sono quelle della mammella, del colon retto della prostata nel maschio, del polmone e della vescica nel maschio. Tra le donne il tumore della mammella rappresenta il 32,7% delle neoplasie femminili, nell’uomo quello alla prostata il 21,2% e al colon-retto nel 12% dei casi di neoplasie maschili. Dati che nei prossimi anni sono destinati ad essere ampiamente superati causa gli effetti negativi della pandemia.

Un ruolo rilevante, per individuare precocemente queste patologie, lo riveste il medico di base che deve indirizzare il paziente a team organizzati per la cura e guarigione. Per questo motivo il Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” ha organizzato, nella mattinata del 19 marzo al Park Hotel “Villa Fiorita” a Monastier (TV) un meeting dal titolo “Lo stato dell’arte in oncologia negli anni venti venti” curato dal professor Luigi Corti rivolto ai medici di base.

“E’ importante fare rete ed integrare quanto più precocemente possibile l’assistenza a domicilio territoriale. Veniamo da due anni di pandemia è c’è, ora, la necessità di instaurare una sinergia tra specialisti e territorio, che può avere un valore inestimabile, e va potenziata” ribadisce Corti.

Il Presidio Ospedaliero di Monastier “Giovanni XXIII” si mette a disposizione per diventare un Polo Oncologico, inserito ovviamente nel contesto della Rete Oncologica Veneta, offrendo al paziente una presa in carico a 360 gradi: dalla diagnosi precoce, attraverso sistemi diagnostici di ultima generazione con tecniche di diagnosi precoce come la biopsia mammaria ecoguidata, all’indirizzo di cura sia chirurgico che medicale.

Il meeting ha la funzione di valorizzare queste eccellenze ma anche contribuire alla soluzione di criticità croniche, anche a livello nazionale, come le liste di attesa e la fuga extraregionale dei pazienti per lo screening delle patologie oncologiche. La partecipazione al congresso consente la fruizione di 4 crediti formativi ECM riconosciuti da Agenas.

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