La città di Asolo è impegnata, in queste ore, ad organizzare risposte adeguate a fronteggiare l’emergenza umanitaria conseguente al conflitto in Ucraina.
“Il Comune farà tutto il possibile per dare asilo al maggior numero di donne e bambini ucraini che stanno scappando dalla guerra, ma sarà fondamentale raccogliere tutti gli aiuti e disponibilità che possono essere messi a disposizione dalla comunità asolana. Chiunque fosse in grado di dare questo tipo di aiuto, è invitato a comunicare la propria disponibilità all’Ufficio Servizi Sociali del comune di Asolo che, in stretto contatto con la Prefettura di Treviso, potrà tenere informate e aggiornate tutte le persone interessate” affermano dall’amministrazione comunale.
Il Comune di Asolo sta inoltre raccogliendo fondi per l’emergenza Ucraina e in particolare per le donazioni a sostegno dei profughi ucraini ospitati nel territorio comunale e per l’acquisto di beni di prima necessità. Il Comune inoltre sta anche arredando e adeguando un centro di prima accoglienza dei profughi presso alcuni locali della ex scuola di Asolo capoluogo. Inizialmente la struttura potrà accogliere fino a 10 persone, ma è potenziabile in caso di necessità.
Un’emergenza da affrontare da più lati, a cui sta collaborando tutta la comunità asolana.
“Siamo entrati in contatto con tutti i 43 cittadini ucraini che sono residenti nel nostro Comune e abbiamo raccolto diverse disponibilità a svolgere il ruolo di interpreti linguistici – spiega il sindaco Mauro Migliorini -. Stiamo anche lavorando con il centro di raccolta dei beni di prima necessità per i profughi che arrivano in Italia, in sinergia con il consolato ucraino. Il mio ringraziamento va alle scuole, ai volontari, alle associazioni che raccolgono i beni, a chi ci fornisce gratuitamente gli scatoloni e i bancali, chi ci mette gratuitamente a disposizione i magazzini per stoccare la merce e la ditta di autotrasporti, che poi, man mano che il materiale viene raccolto, lo porterà all’hub di raccolta che è già stato identificato dal consolato a Gorizia.”
“Si è creata tutta una sinergia tra i servizi sociali e i volontari che operano non solo per il centro di raccolta ma anche per predisporre al meglio l’accoglienza dalla fornitura di letti, materassi e brandine a quanto è necessario per un minimo di indipendenza domestica – prosegue il primo cittadino di Asolo -. Stiamo anche lavorando con la Caritas di Asolo Pagnano e quella diocesana per cercare di dare un servizio anche ai bambini profughi, che hanno la necessità di trascorrere le giornate in modo utile e spensierato. Stiamo inoltre sensibilizzando le quattro scuole materne e l’Istituto Comprensivo anche per la probabile accoglienza all’interno del mondo della scuola di questi giovani.”
“Ringrazio chi ci sta aiutando sia per la fornitura di materiale sia con le donazioni – continua Migliorini -. Sono grato anche a Intesa Sanpaolo per la collaborazione relativa al conto corrente per le donazioni e sottolineo che diverse aziende del territorio mi hanno scritto che sono disponibili a dare lavoro a queste persone. Infine ringraziamo anche i comuni di Pieve del Grappa e di Fonte che stanno partecipando alla raccolta dei beni di prima necessità nei rispettivi territori comunali, affiancandosi alla nostra iniziativa“.
“Anche questo tipo di lavoro a sostegno dei profughi – conclude il sindaco – vuol dire essere una Cittaslow, quindi una città che costruisce ponti e che accoglie, oltre ad essere uno dei Borghi più belli d’Italia che non vuol dire avere soltanto le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche ma avere anche la bellezza della gente che lo abita. La bellezza la vediamo in questo momento con tutte queste sinergie e tutta questa volontà di collaborazione che ci fa veramente sentire fieri del nostro territorio.”
E a proposito della rete Cittaslow, di cui Asolo detiene la presidenza internazionale: il comune sta collaborando anche con il vicepresidente di Cittaslow Jacek Kostka, sindaco della città di Górowo Iławeckie in Polonia, che coordina 35 città polacche, di cui la maggior parte è nell’area di confine con l’Ucraina.
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