Moglie fedelissima del re Enrico I, duca di Sassonia e più tardi re di Germania, la regina Matilde fu insigne per umiltà e pazienza e si prodigò nell’assistenza ai poveri e nella fondazione di ospedali e monasteri. Discendente del duca Viduchindo, che aveva guidato i sassoni nella loro lunga battaglia contro Carlo Magno, nacque verso l’895 d.C. presso Engern in Sassonia da Teodorico, un conte della Westfalia, e da Rainilde, originaria della reale casa danese. Educata nel monastero di Herford, in Westfalia, dove sua nonna era badessa, Matilde sa leggere e scrivere, un fatto non frequentissimo nelle grandi casate del tempo, e non si mantiene estranea alle vicende della politica.
Quando nel 936 d.C. muore suo marito Enrico I, lei non è molto favorevole al primogenito Ottone come successore e tenta di far proclamare re il più giovane Enrico. Si arriva a un conflitto tra i due fratelli. Dopo l’incoronazione imperiale di Ottone a Roma (962 d.C.) la famiglia è riconciliata. Matilde si ritira nel monastero di Nordhausen, dove, dopo essersi spesa per i poveri e i malati, si ammala, e più tardi si trasferisce in un altro monastero, a Quedlimburgo, in Sassonia dove morirà il 14 marzo 968 d.C.
Le sue spoglie mortali erano state appena deposte in chiesa quando giunse una coperta intessuta d’oro mandata dalla figlia Gerburga per adornare il feretro. Il corpo di Matilde venne sepolto accanto a quello del marito e subito iniziò la venerazione popolare nei suoi confronti. Nelle diocesi tedesche di Paderborn, Fulda e Monaco è ancora oggi particolarmente vivo il suo culto. L’iconografia è solita raffigurare santa Matilde con in mano il modellino di una chiesa o una borsa di denaro, simboli della sua generosità e delle sue fondazioni monastiche, quali Poehlde, Enger, Nordhausen e ben due presso Quedlinburgo.
(Foto: archivio Qdpnews.it – Wikipedia).
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