Il Comitato tecnico regionale Via, con un parere del 5 giugno scorso, ha bocciato il progetto di “Cava Curogna” con un parere non favorevole alla compatibilità ambientale della cava di argilla “Val Grande” di Emaprice, che prevedeva la realizzazione di una vasca di laminazione per la messa in sicurezza del torrente Curogna, col pretesto della ricomposizione ambientale.
Il comitato, grazie a questo parere, ha attestato la valenza ambientale e paesaggistica dell’area oggetto dell’intervento e ha definito inutile la realizzazione della vasca di laminazione per il torrente Curogna.
La lista di minoranza “Il Bene in Comune”, con il suo capogruppo Luciana Fastro, ha contestato questo progetto fin dalla sua presentazione nel 2014 e ne ha seguito tutto il percorso nella Commissione Regionale Via dal 2015 ad oggi.
Tale progetto nasce da uno studio idraulico commissionato dall’amministrazione comunale di Pederobba nel gennaio 2014. Nel successivo mese di febbraio è stato indetto un avviso pubblico per acquisire delle proposte finalizzate a ridurre la vulnerabilità idraulica, idrogeologica e geomorfologica dell’area interessata dal torrente Curogna.
All’avviso ha risposto la sola ditta Emaprice Spa, proponendo la realizzazione di una vasca di laminazione e chiedendo, come compensazione dei costi di realizzazione delle opere idrauliche, l’apertura di una nuova cava di argilla.
Da qui la presentazione, nel febbraio 2015, del progetto da parte della ditta Emaprice con l’inizio del percorso in Via Regionale. La lista “Il Bene in Comune” ha presentato delle osservazioni al Comitato Via nell’aprile 2015, evidenziando la criticità del progetto per gli aspetti idraulici, idrogeologici, ambientali, economici e normativi.
Successivamente, è iniziato un lavoro di coordinamento con altre associazioni e realtà del territorio per approfondire il progetto ed evidenziarne tutti i limiti: questo ha portato alla nascita del “Coordinamento l’Aria che Voglio” che ha presentato al Comitato Via, nel gennaio 2017, uno studio idraulico del torrente Curogna.
Nel settembre 2017, il Comitato Via, raccolte e valutate le osservazioni presentate dai vari gruppi e associazioni, ha rilasciato una comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza, presentata dalla ditta proponente, arrivando alla prima bocciatura del progetto.
Così, nel novembre 2017, Emaprice ha presentato per lo stesso progetto una “variante in riduzione”, fortemente osteggiata dalla lista “Il Bene in Comune” con nuove osservazioni prodotte a gennaio, marzo e maggio del 2018.
L’intero procedimento, inoltre, è stato oggetto di segnalazione, nel 2015, all’Autorità Nazionale Anticorruzione da parte del gruppo di minoranza. Ora, con la bocciatura del Comitato tecnico regionale Via, si è giunti ad ottenere un parere contrario alla compatibilità ambientale del progetto.
“Ora ci auguriamo che la Regione Veneto – ha affermato Luciana Fastro, capogruppo della lista “Il Bene in Comune” – metta definitivamente la parola fine a tale progetto. Un progetto nato per risolvere un falso problema di sicurezza idraulica diventando di fatto l’opportunità per realizzare una nuova grande cava di argilla in un contesto ambientale di pregio. L’ennesima cava, visto che nel Comune di Pederobba ve ne sono ancora ben 5 di attive e 2 di estinte.”
Sull’esito del Comitato tecnico regionale Via è intervenuto anche Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione ambiente a Palazzo Ferro Fini, che ha dichiarato: “Il parere negativo del Comitato tecnico regionale Via del 5 giugno scorso dimostra che la valutazione di impatto ambientale, norma che trae origine da una direttiva di cui sono stato relatore al Parlamento Europeo nel 2013, se fatta bene può far emergere le criticità e i danni all’ambiente, arrivando a bloccare addirittura un intero progetto come in questo caso”.
“Ho visto i luoghi dell’intervento – ha concluso Zanoni – e non esagero se parlo di paradiso ambientale dove la vegetazione ha creato un habitat naturale che a mio avviso è degno di far parte di Rete Natura 2000. Invito l’amministrazione comunale che si era dimostrata a favore di questo progetto, che avrebbe deturpato per sempre quest’area, di prendere atto e di avviare le procedure per tutelarla come un sito naturale protetto di Rete Natura 2000″.
“Ora – conclude – non resta che attendere l’ufficialità della procedura con un atto della Regione che recepisca il parere negativo del Comitato Via, mettendo su questo progetto una definitiva pietra sopra.”
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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