L’invasione da parte delle forze russe con il bombardamento di Kiev e di altre città ucraine ha suscitato scalpore e grande preoccupazione in ambito globale, soprattutto per le conseguenze che questo grave gesto comporterà.
Una testimonianza diretta arriva dalla giovane coneglianese di origini ucraine Anna Kim, che sta vivendo ore difficili: il padre, il fratello, nonni, zii e amici sono bloccati a Lviv (Leopoli), città situata a pochi chilometri dalla Polonia ma che è stata anch’essa colpita dai bombardamenti dell’esercito di Putin.
Ora la speranza di Anna Kim, che al momento si trova a Conegliano assieme alla madre e alla cugina, è di far evacuare dall’Ucraina i familiari data la gravissima situazione in atto. Per aiutare i propri familiari e connazionali Anna Kim, il fidanzato e sua cugina hanno deciso di andare in prima linea, ovvero al confine tra l’Ucraina e la Polonia per poter aiutare più persone possibili.
“Stiamo cercando di farli uscire ma non è assolutamente semplice, anzi – afferma Anna Kim – In Ucraina c’è ora ufficialmente lo stato di guerra e gli uomini hanno il blocco militare, come tutto il corpo medico e di conseguenza anche tante donne della mia famiglia sono bloccate lì e hanno l’obbligo militare, quindi di soccorrere i feriti”.
“Dall’Ucraina fanno evacuare al momento solo donne e bambini – prosegue -, siamo in una situazione in cui dobbiamo scegliere tra un familiare e l’altro: è una cosa surreale. La Polonia, che è vicino a Lviv, ha aperto le dogane ma la situazione è ugualmente critica: non ci sono contanti innanzitutto (le banche hanno chiuso tutte stamattina) e nelle strade c’è il panico, sembra di vivere la crisi del 1929“.
“I miei familiari, come tanti altri miei compaesani, hanno fatto scorta nei supermercati. Io, mia mamma e mia cugina ci stiamo muovendo per raggiungere il confine polacco e aiutare i rifugiati politici e familiari – precisa – Sembra di vivere uno scenario apocalittico: svegliarsi con le sirene e aerei che volano sopra la tua testa che non sai se ti bombardano o meno è traumatico“.
Anna Kim poi è tornata a parlare nel dettaglio della situazione che sta vivendo la sua famiglia in Ucraina: “Non è giusto che mio fratello a 5 anni debba evacuare non si sa dove e con persone sconosciute, mio padre non può uscire dal Paese e quindi deve essere accompagnato magari da una persona sconosciuta. La difficoltà attuale è quella di uscire dal Paese perché sono tante le persone che cercano domicilio politico ed è straziante. È dalle 6 di questa mattina che cerco di risolvere con i consolati perché hanno un’infinità di chiamate, come prevedibile”.
“Per quanto ci si aspettasse sto conflitto, nessuno di noi pensava che scoppiasse così all’improvviso. Mio padre è stato richiamato alla guerra, cugini e ragazzi che devono ancora scoprire il mondo verranno chiamati alle armi ed difficilissimo da accettare, soprattutto nel 2022. – conclude – Il nostro presidente Volodymyr Zelensky, che è un leader comprensivo e che stimo molto, cerca di tranquillizzarci ma è complicato al momento, poiché è una situazione senza precedenti. Per quanto il nostro sia un grande esercito che sicuramente non si farà abbattere facilmente, la difficoltà sta nel riuscire a rimanere calmi. Tra di noi ci stiamo sentendo via telefono, siamo un popolo unito”.
La giovane poi chiude domandandosi del perché Putin abbia voluto bombardare e invadere all’improvviso: “Non lo comprendo – conclude – Noi non ripudiamo la Russia, io stesso ho origini russe, per me è solamente una scusante questa del fatto che siamo sotto “regime nazista”, cosa assolutamente falsa ovviamente, ed è solo un semplice pretesto per invaderci”.
Alla domanda di quanto possa essere rischioso per lei andare al confine con l’Ucraina, al momento Anna Kim risponde: “Chi non lo farebbe per i propri familiari e per il proprio popolo?“.
(Foto: web).
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