Le famiglie e i caregiver di persone con disabilità e non autosufficienti in queste settimane sono alle prese con l’adempimento burocratico relativo alla rendicontazione annuale, da presentare al giudice tutelare.
Nello specifico, si tratta di una documentazione richiesta per legge agli amministratori di sostegno e ai tutori, che consente al giudice tutelare di verificare la correttezza dell’operato nell’amministrare il patrimonio della persona seguita, per evitare spiacevoli situazioni, a danno della stessa persona fragile.
A spiegare tutto ciò è la Fondazione “Oltre il labirinto” onlus di Treviso, una realtà che si occupa del sostegno di persone con autismo.
E proprio la Fondazione ha lanciato un appello, affinché il famigliare che fa da tutore sia esonerato dalla rendicontazione annuale: un appello lanciato anche da altre realtà simili alla fondazione.
Si tratta di un tema di estrema attualità considerati i dati, riferiti dalla fondazione stessa, relativi a un’indagine Istat condotta nel 2018, secondo la quale in Italia ammontano a 2,8 milioni i caregiver familiari di persone con più di 15 anni non autosufficienti: di questi 2,8 milioni, 646 mila sono tutori e caregiver di figli e altri parenti che necessitano di sostegno.
“Bisogna immaginare la frustrazione e incombenza quando il tutore o l’amministratore è un genitore, il cui operato non può essere messo in discussione alla luce sia dell’impegno fisico, ed economico, che i caregiver familiari sono tenuti a sostenere per i propri figli con disabilità – fa sapere la fondazione – Per questo motivo, alla luce anche di quanto già espresso a livello nazionale dal Coordinamento nazionale famiglie con disabilità, anche la Fondazione Oltre il labirinto si allinea, chiedendo l’esonero di tale rendicontazione annuale da parte del caregiver familiare, amministratore di sostegno e/o tutore“.
“La speranza è che in Veneto e in Italia si possa arrivare a un esonero dei caregiver familiari dalla rendicontazione, dando loro quel giusto valore all’impegno gravoso che li vede tante volte come unici attori nel seguire la disabilità del proprio figlio, in tutti i loro bisogni, necessità, autonomie, cure primarie e fisiologiche”, ha commentato Alberto Cais, presidente onorario della Fondazione Oltre il labirinto.
“Tra l’altro, nonostante i numerosi dibattiti e proposte di legge, in Italia la figura del caregiver familiare non è né riconosciuta, né in alcun modo tutelata – ha spiegato Mario Paganessi, presidente della fondazione – ed è innegabile come molti incorrano in sofferenze, disagi, solitudine, frustrazione per l’enorme carico di responsabilità, per le difficoltà economiche (il 66% dei caregiver familiari lasciano il lavoro o comunque si vedono costretti a ridurlo), il tutto accompagnato dalla mancanza o insufficienza di supporti o servizi privati e pubblici”.
(Foto: Facebook Fondazione Oltre il labirinto).
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