Santa Giuliana nacque intorno al 285 d.C. a Nicomedia in Bitinia, oggi Izmit, in Turchia. Nella sua famiglia d’origine era l’unica cristiana; suo padre, in particolare, era seguace delle divinità pagane. All’età di nove anni sarebbe stata promessa in sposa al prefetto della città, un pagano di nome Eleusio.
Giuliana, santa ubbidiente, accettò lo sposo impostole, ma dopo le nozze dichiarò che avrebbe accolto Eleusio solo se si fosse fatto battezzare. Per comprendere meglio il suo gesto, bisogna pensare che in quell’epoca le fanciulle erano maritate giovanissime, e spesso non era neppure richiesto il loro consenso.
Il matrimonio cioè era combinato dai parenti, ai quali era difficile rifiutare un partito influente, come era in questo caso il prefetto di Nicomedia. Lo sposo non cedette alla richiesta della giovane quindi la denunciò come cristiana praticante. Imprigionata, Giuliana non tornò sulla sua decisione neppure dopo la condanna a morte.
Venne quindi decapitata verso il 305 d.C., al tempo dell’imperatore Massimiano. L’iconografia la rappresenta spesso insieme a un diavolo che la tormenta, ma non mancano le raffigurazioni delle torture da lei subite in vita, come l’essere appesa per i capelli o tormentata con il fuoco. Il suo corpo venne trasportato a Cuma, in Campania.
È protettrice degli ammalati e delle partorienti. Giuliana venne subito venerata tra i santi e le sante più note del paleo-cristianesimo in Campania e nei Paesi Bassi.
Nella giornata di oggi 16 febbraio si venera anche il Beato Giuseppe Allamano (1851 – 1926), sacerdote, grande evangelizzatore e fondatore a Torino delle congregazioni missionarie della Consolata, maschile e femminile.
(Foto: archivio Qdpnews.it. – wikipedia).
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