Si è conclusa con la cattura di due persone l’operazione di polizia attuata nella giornata di ieri dalla Squadra Mobile di Treviso e di Belluno.
Nell’ambito di una complessa attività di indagine relativa a furti in abitazione commessi in più province (indagine tuttora in corso), gli operatori della Mobile di Treviso e di Belluno hanno individuato un soggetto, P. E., trentenne albanese, catturando internazionale, accusato nel suo Paese d’origine di tentato omicidio, rapina, traffico di sostanze stupefacenti e detenzione di materiale esplosivo, nonché, in Italia, di avere pianificato e dato esecuzione a una cinquantina di furti in abitazione, per i quali pendeva un ordine di custodia cautelare in carcere.
Al momento della cattura, il trentenne era insieme al connazionale M. I., 28 anni, pregiudicato e già espulso coattivamente dal territorio nazionale come misura alternativa alla detenzione per reati contro il patrimonio e destinatario di provvedimento di ripristino di carcerazione per un residuo pena di circa due anni, emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Venezia nel 2018. E’ stato arrestato anche per la violazione della normativa sull’immigrazione, avendo fatto illecitamente reingresso in Italia.
Al momento della cattura i due soggetti sono stati localizzati a Treviso vicino al centro commerciale “Emisfero”, e in quel luogo sono stati bloccati dagli operatori di polizia.
Sulla scorta dell’articolata attività d’indagine compiuta dagli investigatori delle due Questure venete è stato individuato e poi sottoposto a perquisizione il luogo in cui i due malviventi si nascondevano, un casolare di campagna nel territorio comunale di Carbonera, dove sono stati trovati refurtiva, arnesi atti allo scasso e altri elementi utili alle indagini.
Questi ultimi, secondo gli investigatori, farebbero parte di una banda che negli ultimi mesi ha messo a segno una serie di furti e rapine in abitazione in tutto il triveneto.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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