Maltempo, a Revine i laghi esondano e i percorsi naturalistici affogano nell’acqua

Il Parco dei Laghi è uno dei luoghi più visitati ed amati dell’intera Vallalta del Soligo e del vittoriese. Un anello di sentieri naturalistici, con tanto di ponte sullo stretto che permette di valorizzare al meglio i laghi di Revine Lago e Tarzo che ad agosto ospiteranno i campionati italiani di canoa. Tutto bene o quasi, perché l’anello ha un punto debole ed è sulla sponda “revinese” del percorso.

Nei periodi di piogge intense e prolungate come quello che stiamo vivendo in questa pazza primavera 2019, le acque dei laghi esondano e non soltanto i sentieri naturalistici situati sulla sponda nord affogano, ma anche i pontili a Santa Maria e a Lago sono sommersi dalle acque dei Laghi. Sul web le polemiche impazzano, anche perché sulla sponda di Tarzo il problema non sussiste .

Questa la spiegazione dell’assessore al turismo di Revine Lago Boris Bottega che ha fatto il punto della situazione: “Le intense precipitazioni di questa primavera anomala hanno fatto innalzare il livello dalle acque di 2 metri e per tornare alla normalità ci vorrà un mese e mezzo sempre che non continui a piovere”.

Bottega prosegue: “Attualmente il percorso attorno ai laghi sul versante del nostro comune è impraticabile, essendo finito per lunghi tratti sott’acqua. Si tratta di un fenomeno naturale, stagionale e ciclico. In passato abbiamo vissuto esondazioni ancor più importanti, con il livello delle acque che nel 2010 salì di ben 2 metri e 80 centimetri”.

foto revine 1

Bottega non si sottrae alle polemiche mediatiche e ha una risposta sia sul perché a Tarzo il fenomeno non abbia conseguenze sui sentieri, sia sul perché a Revine si sia deciso di far correre gli stessi lungo le sponde lacustri pur nella consapevolezza del rischio esondazione: “Il versante revinese dei Laghi ha una morfologia diversa ed è più basso rispetto alla sponda di Tarzo. Il percorso nel nostro Comune è stato tracciato volutamente a ridosso dei due specchi d’acqua, in quanto per metterlo al riparo dalle esondazioni sarebbe stato necessario farlo correre lungo la provinciale, ma lì non avrebbe avuto senso di esistere“.

Bottega chiude con un appunto: “I lavori di innalzamento delle sponde sul canale della Tajada effettuati nel versante di Tarzo, non hanno sicuramente contribuito a migliorare la situazione”.

(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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