Le aziende trevigiane vanno a lezione di Divina Commedia: Dante, il suo viaggio e i personaggi che incontra sono molto utili per spiegare cosa possono fare i manager per migliorare il proprio lavoro e il rapporto con gli altri.
Innanzitutto Dante è un esiliato, condizione molto simile a quella che le imprese vivono da due anni, lontane dalla normalità. Virgilio è il mentore, colui al quale Dante fa riferimento per trovare un aiuto, è colui che accompagna, offre consigli e linee guida; Beatrice invece è una coach emozionale.
Unis&f, il braccio operativo degli industriali per la formazione nelle province di Treviso e Pordenone, ha organizzato un corso che si terrà venerdì sera in modalità online. Il docente è Enrico Cerni, scrittore, manager e formatore: “Calvino diceva che i classici ci aiutano a togliere la polvere dal contemporaneo, e Dante ne è un esempio. Le imprese oggi sono in un contesto volatile, incerto, ambiguo e complesso, pencolanti fra ordine e caos. Dante può essere d’aiuto a chi ricopre ruoli manageriali, stimolando la ricerca di punti di riferimento e a creare una griglia valoriale“.
Tanti elementi della Divina Commedia possono essere letti e interpretati per essere applicati alla quotidianità, nella vita e nel lavoro. Cerni ha scritto il libro “Dante per Manager” e da lì parte per il seminario agli imprenditori.
“Dante ha impiegato 16 anni per scrivere la Commedia, ha avuto visione di lungo periodo, mentre spesso in ambito aziendale si continua a ragionare sui trimestrali – spiega l’autore – Non solo: come protagonista dell’opera ci offre molti spunti di miglioramento nella gestione manageriale, se non di altre persone almeno di noi stessi”.
Cerni ha individuato alcuni attori principali della Commedia che possono spiegare virtù ed errori della gestione aziendale. Minosse, Re di Creta, decide a quale girone dell’inferno saranno assegnati i dannati: è il recruiting manager.
Caronte, il vecchio che fa attraversare il fiume Acheronte, è un manager autoritario che usa molto bastone e poca carota: è il contrario di ciò che si dovrebbe fare, un leader deve stimolare la partecipazione, non punire. Ulisse viene punito perché è un cattivo consigliere, ma la Commedia lo trasforma rappresentandolo diversamente dall’Odisseo omerico: tutto storytelling.
E la storia di Paolo e Francesca mostra un personaggio di grande talento: “Le parole accorate di Francesca, capaci di attivare l’intelligenza emotiva, la rendono un’ottima speaker di un Ted Talk”. Senza dimenticare le figure più importanti dell’opera, Virgilio e Beatrice.
Al centro di qualsiasi riflessione, sia sul testo che sul lavoro, deve rimanere l’uomo: “Ogni personaggio è sempre in relazione con gli altri, i rapporti contano più dei contenuti. Tornare ai classici ci aiuta a conoscerci meglio. Seminari come questo sono spunti su come affrontare le sfide odierne, mostrano come le parole antiche siano sempre attuali, e diventano anche uno stimolo a ritornare sui testi letti al liceo e poi abbandonati”.
(Foto: biografie online).
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