In un momento in cui nell’Alta Marca Trevigiana si ragiona sui fondi del Pnrr e si parla anche di progetti di fusione con l’obiettivo di unire le forze per affrontare al meglio le sfide future, da San Fior arriva un invito a lavorare insieme per presentare progetti di area vasta che potrebbero intercettare finanziamenti importanti.
È il sindaco Giuseppe Maset, componente del consiglio direttivo dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, a spingere verso una maggiore collaborazione tra amministrazioni comunali per raggiungere obiettivi significativi.
“Dobbiamo imparare a progettare assieme le cose – afferma il primo cittadino di San Fior – Non servono tanto le fusioni perché le particolarità vanno mantenute, ma su certi temi bisogna andare avanti insieme e non da soli. Penso al sociale, alla qualità dell’aria, alla viabilità, all’ambiente e anche allo sport perché certi eventi sportivi hanno bisogno di strutture adeguate. Poi un ragionamento importante, che dovrebbe essere affrontato anche a livello nazionale, è quello sulla scuola e sulla natalità, perché in questo momento storico nascono pochi bambini ed è difficile pensare di tenere aperte tutte le scuole che abbiamo anche in futuro”.
Per Maset anche le progettualità che riguardano il sostengo alla famiglia, dunque, avrebbero bisogno di una visione più ampia, frutto del confronto tra diverse sensibilità.
“Ora i fondi vengono dati considerando la qualità e la finalità degli investimenti – prosegue – Non dico che in questo territorio non si sia mai ragionato mettendo insieme diverse realtà, perché ci sono esperienze come l’Ulss, le Ipa, le Comunità Montane, l’Associazione Unesco e la Fondazione di Comunità che hanno portato dei benefìci concreti. Però c’è tanto altro che si può ancora fare, perché i Comuni piccoli non hanno risorse e, nel nostro caso, aggregarci attorno a realtà più grandi come Conegliano e Vittorio Veneto penso sia la cosa migliore da fare per il futuro”.
“Almeno una parte dei Comuni di questo territorio si sta muovendo in tal senso con l’Associazione dei Comuni – conclude – Dobbiamo mettere insieme le risorse: io sono ottimista e credo sia arrivato il momento di superare gli eventuali ‘screzi’ del passato perché ci viene chiesto di metterci insieme per sviluppare progetti di area vasta maggiormente tangibili. Il problema poi è anche quello di presentare dei progetti di gestione, perché è inutile creare delle ‘cattedrali’ se poi non si hanno le risorse per tenerle aperte e per gestirle. Ripeto, non servono fusioni, diventiamo più ‘amici’ tra amministratori e forse sapremo interpretare in modo migliore questi tempi difficili”.
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