Era rimasto come ultimo baluardo del gioco più antico del mondo in città: le bocce. Con l’avvio del nuovo anno è arrivata però anche la chiusura dell’attività della Bocciofila Permac, già Sanson, dalla fondazione nel 1959, con la storia sede e campi al Bar Camein di Carpesica.
Prima la scomparsa dello sponsor, e poi la diversa strategia della nuova proprietà commerciale che ha privato da un paio d’anni il club dei campi di gioco, costringendolo a “emigrare” su impianti di comuni vicini per il campionato di serie C, hanno portato il presidente Roberto Casagrande e i suoi collaboratori a mettere la parola fine.
Il che equivale a dire che le bocce come attività sportiva scompaiono definitivamente, nonostante in altre realtà circostanti abbiano un giusto seguito anche a livello giovanile, come a Cordignano o San Vendemiano.
Eppure chi non ricorda come quasi tutte le osterie e i bar della città e delle frazioni avessero in funzione accanto al locale il campo di bocce a una o più corsie: qui almeno una volta tutti si cimentavano a giocare, e nasceva spesso una passione comune verso le diverse specialità e la pratica agonistica, fossero il “volo” o la “raffa”. Poi i tempi sono cambiati, e il declino è iniziato un po’ ovunque.
“Abbiamo tenuto duro finchè abbiamo potuto con la nostra quindicina di tesserati – ammette Casagrande – ma la difficoltà di avere i campi soprattutto stava facendo diventare troppo difficoltosa la gestione. La bocciofila era nata al vecchio Bar al Maresciallo in via Mezzavilla, poi trasferita al Bar Sport e quindi definitivamente nel 1981 a Carpesica con il nome dei Gelati Sanson facendo i campionati nazionali sugli impianti della sede”.
La nuova gestione del Bar Camein sui campi da gioco ha ritenuto poi di fare altro e quindi da alcuni anni la società, composta da giocatori ormai in avanti con l’età, era costretta a chiedere “asilo” altrove. In realtà a Vittorio Veneto rimarrebbe la Bocciofila Veglia, che però da diversi anni gioca e ha sede a Cordignano.
“Ormai tutti i nostri tesserati hanno trovato già le società dove poter dare sfogo alla passione, e quindi – ammette Casagrande – in qualche modo a livello individuale continuiamo. Però dispiace che ora a Vittorio non ci siano più società affiliate al Coni per le bocce, eppure secondo noi è uno sport che potrebbe trovare ancora sponda nei giovani. Lo speriamo”.
(Foto: Federbocce).
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