La Vita del popolo, il settimanale diocesano di Treviso, compie 130 anni. La testata, una delle più antiche tra i periodici diocesani italiani, nacque infatti il 3 gennaio 1892.
Si legge nel primo numero di allora: “Al popolo chi mai sognava un tempo? Oggi invece il popolo è sulle labbra di tutti. Nei giornali, dai pulpiti, nelle assemblee, per le piazze, nei caffè, nei circoli più spesso senti nominare il povero popolo, che non forse la patria. Perché adunque fra tante voci, non potremo sperare che sia ascoltata anche la nostra a favore del popolo? Noi, come gli altri, vogliamo la Vita del Popolo”.
Per l’occasione, La Vita del popolo esce con un numero speciale dedicato all’anniversario. L’attuale direttore, monsignor Lucio Bonomo, delinea la sfida per il settimanale, che nell’attuale contesto ha scelto di continuare a puntare sulla carta stampata, pur proseguendo nello sviluppo del sito internet e delle tecnologie digitali: “Del resto, proprio il legame stretto con il territorio da un lato, e un giornalismo di qualità dall’altro costituiscono un valore aggiunto, in tempi di fake news imperanti. Durante questi due anni di pandemia, quando siamo riusciti a uscire ogni settimana, con sacrificio, anche durante il lockdown, ce ne siamo resi conto ancora di più. E abbiamo apprezzato, oltre alla tempestività delle notizie sul sito internet, la possibilità di approfondimento e analisi offerta dalla carta stampata”.
Scrive poi mons. Bonomo: “Noi, fedeli alla tradizione più che centenaria del giornale, intendiamo continuare a essere una voce chiara e, per quanto possibile, autorevole, quella, appunto, del popolo e a favore del popolo. Non asservita a nessuno, libera nei confronti di ogni forma di autorità civile, politica e culturale, a costo, come è successo anche in questi anni, di essere criticati e persino di perdere qualche lettore a motivo, soprattutto, del nostro impegno nel sostenere e farci voce degli ultimi, dei poveri, degli immigrati e degli emarginati. Vogliamo essere il ‘manifesto’ di chi non ha voce. In questo ci è di luce e conforto il magistero di papa Francesco”.
“Che bella intuizione, che bella scelta, 130 anni fa, chiamare il settimanale diocesano di Treviso ‘La Vita del Popolo’. Il nome era un programma, espresso fin dalle prime righe della prima pagina”. Lo scrive il vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi (in foto), nel messaggio pubblicato nel numero speciale.
“Un programma da sottoscrivere pienamente ancora oggi” fa notare il presule, che sottolinea come serva “tanta competenza, capacità di ascolto, formazione nei molteplici settori della vita della nostra società complessa, la passione di raccontare storie interessanti, il coraggio di porre domande rilevanti, la continua umiltà di radicarsi nella Chiesa che vive a partire dal Vangelo per crescere, nella compagnia degli uomini e delle donne di oggi, nella ricerca sincera della verità, ovunque essa si manifesti. Servirà soprattutto un amore sincero per il popolo, per le persone concrete a cui La Vita del Popolo continua e continuerà a rivolgersi”.
Del resto, spiega monsignor Tomasi, “il contributo che il settimanale offre al nostro tempo è una forma efficace per vivere il mandato missionario che il Signore affida alla sua Chiesa”. “L’informazione capillare e di qualità, la condivisione delle esperienze, la riflessione critica e accurata, a partire da una visione cristiana della vita, sono essi stessi strumenti di evangelizzazione, permettono a chi legge e si informa di provare uno speciale «gusto» nell’essere parte di questa Chiesa, e assieme ad essa nell’essere in cammino con l’umanità di oggi”.
Conclude il vescovo: “La nostra oggi non è solo e non tanto una commemorazione, dunque, ma lo sguardo grato a un percorso fatto insieme, per attingere fiducia nei prossimi passaggi di cammino che ci attendono”.
Così, “La Vita del Popolo sarà per noi ancora affidabile compagna di viaggio: se è il Vangelo a indicarci la rotta, l’informazione e la comunicazione saranno uno dei canali di diffusione e di applicazione della sua ispirazione al nostro cammino”.
Nel numero speciale troviamo alcune pagine dedicate alla storia del giornale, intrecciata con quella del Movimento cattolico, e vari articoli e messaggi di augurio, tra cui quelli del vescovo Tomasi, del sindaco di Treviso Mario Conte, secondo il quale il giornale è “un costante punto di incontro fa Istituzioni civili, religiose e cittadini”, e del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Quest’ultimo afferma, tra l’altro: “La Vita del popolo è la storia della nostra comunità. Se non ci fosse bisognerebbe inventarla”. “Capace di analisi e approfondimento, attento ai temi strategici del territorio” secondo il presidente della Provincia, Stefano Marcon, e alcuni sindaci.
Per celebrare questo compleanno speciale della Vita del Popolo è stato pensato un programma ricco di appuntamenti, anche sul territorio, anche se condizionato dagli sviluppi della pandemia.
Spicca il concorso per studenti, in collaborazione con l’ufficio per l’Insegnamento della religione; ragazzi e ragazze sono invitati a raccontare, da piccoli giornalisti in erba, un fatto accaduto ai nostri giorni nella loro comunità, o nel passato a nonni o bisnonni; si svolgerà in primavera, poi, un convegno sul tema “Giornalismo di qualità contro fake news”, con importanti voci del mondo dell’informazione, con l’obiettivo di mettere in evidenza l’importanza di un giornalismo accurato, libero e alternativo, radicato nel territorio, per combattere il dilagare delle false informazioni che tanto stanno condizionando la nostra vita sociale.
Fedeli alla missione di una presenza radicata nel territorio, inoltre, saranno realizzati nel corso del 2022 cinque convegni in altrettanti punti della diocesi su diversi temi che attraversano la storia degli ultimi 130 anni.
Il numero speciale, quale omaggio a tutti i lettori, è scaricabile da venerdì 31 dicembre, gratuitamente, dal sito www.lavitadelpopolo.it.
(Foto: Diocesi di Treviso).
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