Il mercato di sabato 1° gennaio 2022 a Pieve di Soligo non si farà: lo ha annunciato oggi il vicesindaco Luisa Cigagna con una comunicazione che permetterà agli affezionati frequentatori del mercato di organizzarsi per tempo.
“Abbiamo interpellato i mercatali per capire quante adesioni ci sarebbero state per sabato primo gennaio – spiega Cigagna – e a fronte della conferma di solo una decina di gestori abbiamo deciso di non effettuare il mercato. Per quello della Vigilia di Natale, invece, avevano dato conferma della presenza 24 mercatali”.
Il mercato dello scorso 24 dicembre si è svolto in forma ridotta nel rispetto delle normative anti-Covid, e si è concentrato nelle piazze Caduti nei Lager e Vittorio Emanuele II.
Nessuna motivazione legata al Covid per l’annullamento del mercato del 1° gennaio, dunque, ma soltanto la presa d’atto che con solo 10 bancarelle non avrebbe avuto ragione di esistere.
Questa mattina, invece, si è tenuto il mercato agricolo con alcuni espositori e da gennaio entrambi i mercati torneranno regolarmente nelle giornate di giovedì e di sabato.
La notizia dell’annullamento di sabato non interessa solo i pievigini, perché il mercato di Pieve di Soligo è un punto di riferimento per tutto il territorio del Quartier del Piave e non solo.
Sul fronte delle attività culturali, prima di Natale l’aumento dei contagi da Covid-19 anche in provincia di Treviso aveva spinto l’amministrazione comunale di Pieve di Soligo a decidere di sospendere in via precauzionale tutte le iniziative culturali fino a metà gennaio.
L’attenzione costante all’evoluzione della pandemia sarà alla base della decisione di riprendere con le attività ordinarie all’Auditorium “Battistella Moccia” e negli altri luoghi della cultura di Pieve di Soligo, città che proprio nel 2021 ha fatto delle iniziative culturali uno dei suoi cavalli di battaglia.
Le proposte legate al Centenario della nascita del poeta Andrea Zanzotto, inoltre, non si sono esaurite nel 2021 e per l’anno che sta per iniziare anche la Casa Paterna di Zanzotto, recentemente restaurata e restituita alla comunità in tutto il suo splendore, potrà rappresentare un nuovo “faro” per le iniziative culturali in città.
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