“Speravamo che, dopo un difficile 2020, il 2021 sarebbe stato un anno più sereno, o meno impegnativo. Non è stato così. Siamo ancora sotto pressione, gli ospedali accolgono oltre trecento pazienti, stiamo valutando l’apertura di ulteriori posti letto nelle nostre strutture“.
Nel fare il bilancio di fine anno, il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi ha presentato oggi numeri che sono sicuramente più bassi rispetto al 2020, ma che parlano ancora di una situazione epidemica grave. “Ma senza i vaccini avremmo oggi il doppio dei ricoveri e il doppio dei contagi – sottolinea -. Se tutti fossero vaccinati, non avremmo criticità negli ospedali”.
In effetti, i grafici elaborati dal Sisp evidenziano una netta prevalenza di soggetti non vaccinati sia fra i ricoveri ordinari, che in terapia intensiva, che fra i contagiati. Nella fascia sopra gli 80 anni, ad esempio, i no-vax sono dieci volte tanti. Fra i vaccinati, il rischio di ricovero aumenta man mano che decade la protezione del vaccino: oltre i sei mesi, il pericolo di sviluppare sintomi gravi è molto elevato.
Nel bollettino odierno l’Ulss 2 ha toccato un nuovo picco: 1.395 positività, che trovano risposta anche nel record di tamponi quotidiani. Lunedì infatti l’azienda ha fatto 11.380 test nei Covid point, dove c’è stato un accesso straordinario. La media di contagi giornalieri è di 858, superiori anche alla terribile seconda ondata epidemica.
L’indicatore per 100 mila abitanti segnala 684 casi settimanali, tantissimi: in particolare sono molto colpite la zona di Conegliano e Vittorio Veneto e quella di Asolo e Castelfranco (i due distretti ex Usl 8 e ex Usl 7 sono vicini a 800 casi su 100 mila). In quei due territori ci sono ben 12 Comuni che hanno più di mille contagi su 100 mila abitanti, che significa un cittadino su cento positivo al Covid. Per la prima volta dopo tempo, però, l’Rt (indice di contagiosità) è sceso sotto l’uno: è 0,98. “E speriamo che questo presto si traduca anche in un calo dei ricoveri” dice Benazzi. I ricoveri complessivi oggi sono 328, dei quali 35 in terapia intensiva.
Il bollettino trevigiano però ha registrato anche un numero elevato di decessi: sono 14 avvenuti fra il giorno di Natale e ieri (aggiungendosi ad altri dieci registrati dal 24 dicembre). Le vittime dell’epidemia sono 1.947 in ventidue mesi.
Particolarmente sotto stress in questi giorni sono i centri tamponi: “Ci scusiamo per le lunghe attese – afferma il dg -. Abbiamo seicento nostri operatori impegnati fra Vax point e Covid point. Stiamo recuperando oltre tremila ragazzi al giorno per l’uscita dall’isolamento nell’ambito degli screening scolastici. Non abbiamo mai avuto così tanti accessi in questi mesi di pandemia. Ma in un paio di giorni dovremo smaltire gli arretrati“.
Benazzi infine fa gli auguri ai trevigiani: “In quest’anno difficile voglio ringraziare chi si è impegnato nella gestione dell’emergenza, tutti i nostri operatori, medici, infermieri, oss, tecnici, negli ospedali, sul territorio e nelle strutture Covid. E ringrazio per la collaborazione i sindaci, la protezione civile e il Rotary. E nell’augurare buon anno, speriamo che sia l’ultimo di tali sacrifici”.
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