Folla in area Fenderl domenica pomeriggio per l’inaugurazione, o meglio, l’apertura ufficiale del primo stralcio del nuovo Palafenderl, dopo il convegno di sabato al Da Ponte, dove è stata illustrata la genesi e raccontata l’avventura sociale di un’opera da 400mila euro, che alla fine avrà un valore di oltre 650 mila euro, e resa possibile dall’autotassazione di singoli cittadini, volontari, ed ente pubblico. Centinaia di persone sono entrate e hanno partecipato alle prime manifestazioni, tra cui un concerto molto seguito e applaudito.
“E’ stata una giornata importante e attesa da 26 anni, perché vede la luce finalmente il palafenderl – ha detto il sindaco Roberto Tonon – e si tratta di una iniziativa unica in Italia perché partita da associazioni e cittadini, che hanno raccolto fondi propri e contributi dall’estero rendendo possibile in collaborazione con l’amministrazione comunale che ha messo 70 mila euro, che fosse possibile questa realizzazione. Un esempio che dovrà prendere piede in Italia perché sempre più la cittadinanza attiva è anche partecipazione diretta alle sorti della comunità”.
Entusiasmo alle stelle anche per i promotori dell’iniziativa, Carlo De Poi, ingegnere, attore e regista, e Guglielmo Scarabel in primis: “In una città considerata dopo Treviso primo polo culturale della provincia negli anni ’90 non era possibile che ci si trovasse nella condizione di non avere nulla per fare cultura – ha esordito Carlo De Poi, già presidente della Consulta delle associazioni che avviò il progetto Fenderl – . Siamo andati avanti, e quattro anni fa sapendo di avere il sostegno dell’amministrazione siamo partiti con la raccolta fondi. Mancava questa struttura. Il risultato è visibile anche oggi. La prima fase è finita, oggi entriamo per la prima volta nel nostro Palafenderl, in questo centro che vive di cultura e iniziative culturali e storiche da decenni. Cerchiamo di continuare a farlo vivere. Qui a fare attività sono passate oltre 500 mila persone. Siamo aperti a tutti, questo è un luogo per imparare a vivere insieme, per tutti i settori della popolazione, senza colore”.
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(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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