Conegliano, il Natale degli “invisibili” con la cena della Vigilia nella sala degli Alpini: regali e pasti caldi distribuiti ai senza fissa dimora dalla Comunità Sant’Egidio

La Comunità Sant’Egidio di Conegliano a Natale ha aggiunto una quindicina di posti a tavola, offrendo ad altrettante persone senza fissa dimora la possibilità di avere buon cibo, cose nuove in regalo e un momento di svago con il gioco della tombola. Una serata solidale, che ha completato un anno di attività accanto agli “invisibili”, agli ultimi, a chi non ha casa, lavoro, famiglia e nemmeno diritti di cittadinanza nel caso degli stranieri irregolari che vivono ai margini. 

La festa di Natale della Sant’Egidio è stata resa possibile dalla generosità di una quindicina di volontari e di due realtà che hanno collaborato gratuitamente, dimostrando molta sensibilità come sottolinea Silvano Contessotto, responsabile della comunità coneglianese: “Dobbiamo ringraziare, per avere messo a disposizione la propria grande sala, gli Alpini di Conegliano “Gruppo M.O. Pietro Maset” e la ditta Ristorazione Ottavian di San Vendemiano che ha preparato i pasti e ci è sempre vicina”.

Eravamo una trentina di persone tra volontari e senza fissa dimora, in uno spazio che contiene fino a 200 posti. La sfida è stata quella di organizzare tutto al tempo della pandemia, garantendo la massima sicurezza e il rispetto della normativa contro il contagio” precisa.

La Comunità Sant’Egidio è un movimento laicale di ispirazione cristiana cattolica, dedito alla preghiera e alla comunicazione del Vangelo. Fondata in Italia nel 1968 da Andrea Riccardi, si definisce “associazione pubblica di laici della Chiesa”; oggi è diffusa in oltre 70 Paesi in diversi continenti. Nella Marca trevigiana è presente dal 2009 a Treviso (con sede nella parrocchia di San Martino Urbano) e a Conegliano, dove è nata luglio del 2018 facendo base nel convento dei Frati Minori Cappuccini.

Nelle settimane precedenti il Natale, la comunità aveva rivolto un messaggio ai coneglianesi di buona volontà per regalare alimenti e cose nuove (e utili, come abbigliamento o sacchi a pelo) a persone sole e senza fissa dimora, anziani e famiglie povere. Inoltre ai donatori era stato chiesto di unirsi ai cinque volontari (che stabilmente operano nell’associazione) per confezionare i regali, distribuirli e preparare la cena natalizia.

“Abbiamo avuto un buon riscontro per quanto riguarda i regali di Natale. Donare a titolo gratuito è fondamentale. Si sono offerti come volontari dei cittadini coneglianesi che hanno dimostrato un grande spirito prenatalizio – sottolinea Contessotto – C’è stato un lungo lavoro di preparazione per accogliere in sicurezza le persone senza fissa dimora, rispettando il distanziamento, l’uso di mascherine, guanti e igienizzanti. Abbiamo effettuato il servizio tamponi, che ci hanno dato le farmacie, alla vigilia di Natale. Ad una quindicina di persone senza fissa dimora abbiamo fatto avere una tessera sanitaria provvisoria e le informazioni necessarie per sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. Così hanno ottenuto il Green pass per poter essere presenti alla nostra cena della Vigilia. Abbiamo permesso loro di vivere un Natale nel segno della famiglia, in un clima gioioso molto sentito. Inoltre, nella chiesa dei Cappuccini ci siamo organizzati anche per distribuire pasti caldi da asporto e pacchi dono a tutti quelli che non hanno potuto partecipare alla cena”.

“I senza fissa dimora seguiti da noi sono uomini, in grande maggioranza stranieri irregolari che hanno meno tutele, vivono in aziende abbandonate e case diroccate. Non si fanno vedere in giro per paura di essere espulsi. Conosciamo persone che si affacciano al mondo della strada con molta vergogna e si tengono nascoste. – precisa – Quando abbiamo fondato la comunità non ci aspettavamo che anche a Conegliano ci fossero dei poveri senza fissa dimora, ma purtroppo ci sono e sono aumentati gli italiani in modo esponenziale. Tre settimane fa abbiamo conosciuto un italiano che vive in strada e stiamo cercando di capire come aiutarlo. Inoltre ci sono altre forme di povertà che coinvolgono le donne e gli anziani”.

Anche a Capodanno la comunità Sant’Egidio resterà accanto agli “invisibili”, grazie sempre a generosi benefattori (che preferiscono restare anonimi): “Il primo dell’anno saremo ospiti di una nota trattoria della provincia di Venezia, che ci ha contattato per accoglierci nel suo giorno di chiusura e offrirci il pranzo. Quest’anno è stata una vera sfida organizzare la nostre iniziative il 24, 25 e 26 dicembre, ma l’abbiamo vinta” – conclude Contessotto – , “abbiamo scelto il Vangelo della vita e dell’inclusione, e non il Vangelo della paura”.

(Foto: Silvano Contessotto).
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