A fine anno 2021 la storica Osteria Pillonetto di Sernaglia della Battaglia cesserà l’attività.
La notizia della chiusura sta già destando stupore e dispiacere in tutti quelli che hanno avuto modo di conoscere e frequentare questo locale unico, posizionato all’angolo del semaforo che dal centro porta a Pieve di Soligo. Un ambiente accogliente, dove tutto è rimasto immutato e gli anni non sembrano essere passati: dal bancone, alla credenza con le bottiglie dei liquori, ai tavolini con i fiori, ai quadri; tutto mantenuto con minuziosa cura e pulizia.
L’osteria, avviata nel 1948 dal poeta Giocondo Pillonetto assieme alla moglie Delfina, è stata portata avanti poi dalla figlia Silmava.
Giocondo, nato nel 1910, aveva frequentato gli studi classici e già durante quegli anni aveva iniziato a comporre i suoi primi testi poetici, molto apprezzati. Nel 1945 è stato il primo sindaco di Sernaglia dopo la Liberazione, ideatore, nel 1946, della prima sfilata di carri mascherati nel territorio per il Carnevale ed ispiratore negli anni ’50 della costituzione della prima Comunità degli Emigranti sernagliese. Il libro delle sue poesie “Penultima fiaba”, pubblicato postumo nel 1983 e ristampato nel 2002, raccoglie i versi che lui stesso aveva scelto e predisposto.
Con queste parole viene descritto dal poeta Andrea Zanzotto nella prefazione del libro: “Era senza dubbio un uomo ricco di fantasia, colto, civile, che era stato capace di costruirsi una vita eccezionale per pura forza interiore, senza lasciar trasparire molto di essa, sempre restando a Sernaglia della Battaglia, suo paese nativo, del quale era stato anche sindaco negli anni ferventi dell’immediato dopoguerra. E la sua esistenza era trascorsa, in apparenza, nel servire con distacco e insieme con amicizia gli avventori del suo bar.”
A lui è stata dedicata anche la biblioteca comunale, inaugurata nel 1992 dallo scrittore Mario Rigoni Stern e dal poeta Andrea Zanzotto, e lo scorso ottobre è stata presentata la biografia “Germoglia il Silenzio – Vita di Giocondo Pillonetto” di Giuliano Galletti e Paolo Steffan.
La sua osteria è stata per tanti anni un punto di riferimento, un luogo di incontro dove condividere e scambiare idee e conoscenze, frequentata dagli emigranti durante i periodi di ferie e da personaggi noti che di tanto in tanto sostavano per dialogare con Giocondo, tra i quali oltre al poeta di Pieve di Soligo Andrea Zanzotto, suo grande amico, gli architetti Carlo Scarpa ed Emilio Mantese, lo scultore Carlo Conte, il soprano Toti dal Monte, il poeta Diego Valeri, lo scrittore Giovanni Comisso, la pittrice Gina Roma e molti altri giornalisti, scrittori e artisti veneti.
Dal 1981 ad oggi l’attività è proseguita con la figlia Silmava che, rientrata a Sernaglia dopo aver lavorato a Venezia come istitutrice nella famiglia della stilista Roberta di Camerino, ha continuato a mantenere le stesse caratteristiche del luogo nello stile dei genitori e a servire le persone, anche le più semplici, con lo stesso garbo, gentilezza e grande rispetto, facendo sentire tutti come fossero in famiglia. Negli ultimi anni, in questi spazi, sono stati organizzati incontri di presentazione di libri e mostre.
Si è parlato di questa osteria anche nella puntata della trasmissione Rai “Geo” andata in onda lo scorso novembre.
La storia e l’importanza dell’Osteria Pillonetto non finiranno qui: l’idea è quella di creare un cenacolo di incontri periodici di scrittori e artisti, situazione Covid permettendo, per ricordare la memoria di tutto ciò che ha fatto il padre poeta: “Ringrazio e saluto tutti gli affezionati clienti e amici. Non intendo portare modifiche all’ambiente, per non dimenticare ciò che è stato. Sto valutando l’opportunità di farlo diventare un circolo o la sede di un’associazione in memoria di mio padre” rende noto Silmava.
(Foto: per gentile concessione di Silmava Pillonetto).
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