Emanuela Baccichetto è stata nominata ad triennium dal Patriarca di Venezia Francesco Moraglia nuova presidente della Consulta delle aggregazioni laicali del Triveneto. La conferma della designazione è arrivata nei giorni scorsi, dopo il voto favorevole degli arcivescovi e vescovi della Conferenza episcopale triveneta.
L’istituzione della Consulta delle aggregazioni laicali del Triveneto risale al 13 dicembre 1983, quando la Conferenza episcopale delle tre regioni del Nordest (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) ne sancì la fondazione secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II come “organismo di incontro e confronto delle consulte diocesane (…) che nella fedeltà alla propria specificità e nel rispetto reciproco intendono concorrere ad accrescere la comunione ecclesiale e contribuire alla pastorale delle Chiese del Triveneto”.
Sposa, mamma di cinque figli e nonna, Emanuela Baccichetto è originaria di Negrisia di Ponte di Piave e vive ormai da molti anni a Fontanelle con il marito Nicolò Marchetto, medico di famiglia. È stata a lungo impegnata nell’Azione Cattolica di Vittorio Veneto, prima come vicepresidente per gli adulti e poi, per due trienni, come presidente diocesana fino al giugno 2020.
“Il servizio che porterò come persona non può avere altro stile che quello che la vita mi ha insegnato finora – commenta Baccichetto – Per questo mi impegnerò affinché la Consulta continui a camminare come una famiglia cristiana dove si ha cura gli uni degli altri, dove ogni movimento e associazione si arricchisce dei doni che riceve e nel sostegno reciproco condivide limiti e fragilità di ciascuno, facendone punti di forza per cementare la comunione”.
A nordest la galassia delle realtà impegnate nel mondo cattolico continua ad essere molto numerosa e attiva, presente in tanti settori della formazione e dell’animazione culturale, educativa, sociale e della carità.
La nomina di Emanuela Baccichetto avviene in un periodo importante per la Chiesa italiana, impegnata nel cammino sinodale indetto proprio a partire dai livelli diocesani: “Insieme al vescovo di Vicenza monsignor Beniamino Pizzol, delegato eletto dalla Conferenza episcopale Triveneto, e al consiglio di presidenza nei prossimi giorni metteremo a fuoco le cose su cui puntare in questo triennio – prosegue – La Consulta è parte della Chiesa e quindi non potrà che camminare con la Chiesa nazionale in questo percorso del Sinodo. Sarà nostra premura favorire la partecipazione dal basso di tutti i battezzati che confluiscono nelle varie aggregazioni laicali del territorio, e quindi anche di tutti i simpatizzanti e di coloro che riusciremo a raggiungere per un vero cammino comunitario”.
“Il ruolo della Consulta è di essere un laboratorio di fraternità, di sinodalità, di comunione – conclude la neopresidente – L’incontro, il confronto, l’ascolto e il dialogo sono gli atteggiamenti che favoriscono la crescita di un laicato sempre più maturo e responsabile. Come cristiani laici siamo consapevoli dell’importanza di partecipare alla costruzione del volto di Chiesa che sogniamo, insieme innanzitutto a Papa Francesco”.
Infatti, è stato proprio l’attuale pontefice a dare le linee portanti di questa azione ecclesiale in occasione dell’ultimo convegno della Chiesa italiana a Firenze: “Questo nostro tempo richiede di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli: il Signore è attivo e all’opera nel mondo. Voi, dunque, uscite per le strade e andate ai crocicchi: tutti quelli che troverete, chiamateli, nessuno escluso. Soprattutto accompagnate chi è rimasto al bordo della strada. Dovunque voi siate, non costruite mai muri né frontiere, ma piazze e ospedali da campo. Mi piace una Chiesa inquieta, una Chiesa col volto di mamma che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà. Credete al genio del cristianesimo italiano, che non è patrimonio né di singoli, né di una élite, ma della comunità, del popolo di questo straordinario Paese”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it