Anche i dati ai primi nove mesi del 2021, come era già successo al primo semestre, restituiscono, dal confronto annuo, un forte rimbalzo a due cifre delle esportazioni regionali e delle province di Treviso e Belluno – fa sapere il presidente della Camera di Commercio Mario Pozza – a cui si aggiunge anche il superamento dei livelli export pre Covid: +6,3% per il Veneto, +4,1% per Treviso e +1,0% per Belluno.
“In provincia di Treviso, in particolare, – continua il presidente – la crescita rispetto ai primi nove mesi del 2019 è garantita soprattutto dalle maggiori vendite verso i Paesi dell’Unione Europea (+6,0%). Tuttavia alcuni settori non sono riusciti a recuperare i livelli del biennio precedente: macchinari (-3,8%), calzature (-4,2%) e tessile-abbigliamento (-11,4%)”.
“Le esportazioni bellunesi – precisa – grazie al contributo positivo dei mercati dell’Unione Europea (+5,3%), sono riuscite a portarsi sopra i livelli pre-pandemia di oltre 30 milioni (+1,0%). Significativo ricordare che a giugno mancavano ancora all’appello 80 milioni di vendite all’estero (-3,7%)”.
L’occhialeria, settore che rappresenta quasi il 70% delle esportazioni provinciali, recupera su base annua ben 670 milioni (+44,9%), che le consentono di avvicinarsi al recupero totale nel biennio (- 22 milioni). Al netto dell’occhialeria, l’export bellunese supera del +5,9% le vendite dei primi nove mesi del 2019, grazie all’industria dei macchinari (+6,2%), del tessile-abbigliamento, dell’elettronica e della carpenteria metallica” conclude Pozza.
Il quadro generale
I dati territoriali sul commercio estero ai primi nove mesi del 2021, diffusi dall’Istat lo scorso 10 dicembre, evidenziano, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, un forte rimbalzo a due cifre che porta i flussi commerciali a superare anche i livelli dell’analogo periodo del 2019. Questo accade sia a livello nazionale che regionale e provinciale.
Le esportazioni crescono su base annua del +20,1% per l’Italia e +18,7% per il Veneto: il rimbalzo interessa tutte le province venete (+17,7% per Treviso e +36,3% per Belluno) ad eccezione di Rovigo che presenta una dinamica in flessione rispetto all’anno precedente (-22,6%) determinata quasi esclusivamente dal settore chimico-farmaceutico le cui vendite erano più che triplicate nei primi nove mesi del 2020 rispetto all’anno precedente.
I livelli esportativi si portano anche al di sopra dei risultati pre-Covid: +5,8% per l’Italia e +6,3% per il Veneto, rispetto ai primi nove mesi del 2019, che si declina in un +4,1% per Treviso e nel +1% per Belluno; si ricorda, tra l’altro, che quest’ultima, nel primo semestre dell’anno, era ancora in flessione sul biennio precedente (-3,7%).
Anche le importazioni dei primi nove mesi del 2021 sono interessate da un forte rimbalzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+23,6% per l’Italia, +27,8% per il Veneto, +22% e +25,8% rispettivamente per Treviso e Belluno) e dal superamento dei livelli del biennio precedente, ancora non condizionato dalla pandemia: +5,3% a livello nazionale, +5,8% a livello regionale. L’incremento sul biennio è diffuso a tutte le province venete, fatta eccezione per Rovigo (-16,4%) a causa di una forte contrazione delle importazioni di metallurgia. A Treviso e Belluno le importazioni crescono rispettivamente del +8,6% e del +11,8%.
Le dinamiche settoriali dell’export trevigiano
Nei primi nove mesi del 2021 l’export trevigiano ha superato i 10,5 miliardi di euro, con un incremento del +17,7% su base annua e del +4,1% se si prendono a riferimento i risultati ottenuti nei primi nove mesi del 2019 (10,1 miliardi di euro). Anche dalla distinzione tra aree di destinazione si verifica la stessa dinamica, seppure con diverse intensità: accanto al rimbalzo a due cifre sui primi nove mesi del 2020, che interessa entrambe le aree, la crescita sul biennio è del +6,0% per le vendite nei Paesi all’interno dell’Unione Europea mentre si ferma al +1,3% quella per le esportazioni nei Paesi al di fuori dell’Unione.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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