Gioco d’azzardo, dopo gli ambulatori sul territorio anche una mostra e un protocollo con la stimolazione magnetica

Per svelare le regole e le logiche sottostanti il fenomeno del gioco d’azzardo, e per aiutare ad acquisire consapevolezza e immunizzarsi dal rischio degli eccessi del gioco l’Ulss 2 ha organizzato una mostra interattiva e un ciclo di talk show itineranti, in altrettanti Comuni del territorio. Le due iniziative sono state realizzate in collaborazione con Taxi1729, associazione fondata da un matematico e da un fisico, il cui obiettivo è “pensare da scienziati e comunicare da creativi”, ovvero raccontare la scienza in modo preciso e approfondito ma anche appassionato, attivo e facilmente comprensibile.

La mostra, intitolata “Fate il Nostro Gioco”, è in programma a Treviso nelle sale di Palazzo Bomben della Fondazione Benetton, dall’8 marzo al 10 aprile. Un divulgatore scientifico guiderà i visitatori lungo un percorso sviluppato in tre ambienti: nel primo i visitatori affronteranno il celebre gioco delle tre porte al fine di esplorare il concetto di probabilità. Il secondo ambiente è un vero e proprio casinò matematico con tanto di croupier, impersonati dai divulgatori scientifici, che si trasformano e interagiscono con i visitatori nel gioco della roulette, del black jack, del poker ma anche nei giochi pubblici d’azzardo come slot machine, lotto, superenalotto, win for life e gratta e vinci. Viene mostrato come il “bilancio” dei giocatori sia destinato a peggiorare a un ritmo che si può calcolare matematicamente, in modo semplice. Nel terzo e ultimo ambiente si stimola, tramite un video, la riflessione sulle conseguenze del gioco d’azzardo patologico.

Sono poi sette i Talk Show itineranti che saranno ospitati da altrettanti Comuni della provincia (Castelfranco Veneto, Oderzo, Treviso, Pieve di Soligo, Conegliano, Dosson di Casier, Montebelluna).  I Talk Show sono stati organizzati in collaborazione con i Comuni che hanno colto immediatamente la possibilità di offrire alla popolazione un’occasione di essere attiva e partecipe.  I dati del 2018 confermano l’aumento graduale dei pazienti in carico negli ambulatori della provincia.

Se osserviamo i dati delle ultime tre annualità vediamo che nel 2016 i soggetti trattati nella Marca trevigiana sono stati 317, nel 2017, invece, 342 contro i 354 del 2018. Questo trend conferma come, nel tempo, la popolazione dei giocatori sempre più conosce ed usufruisce dei servizi presenti nel territorio.  L’analisi di dettaglio è in linea con i dati nazionali e regionali, con una prevalenza dei maschi (3.6%) sulle donne (2.5%). I maschi accedono soprattutto nella fascia d’età 45-49 anni, le donne tra i 55 e i 64. Rispetto alla scolarità, essa è prevalentemente medio-inferiore o con qualifica professionale anche se c’è una presenza significativa di diplomati e laureati. Per quanto attiene l’attività lavorativa, il giocatore che si rivolge agli ambulatori GAP prevalentemente ha un reddito proprio proveniente da un lavoro o da pensioni. Non mancano, ma sono in minoranza, situazioni di disoccupazione o di lavoro precario.

In questo caso sono spesso le famiglie che accedono ai servizi perché risentono dell’indebitamento dovuto non solo al mantenimento del giocatore ma anche delle perdite continue al gioco.  La prevalenza dei giocatori di slot machine è assoluta; il Gratta e Vinci però è il gioco più giocato. L’Azienda socio sanitaria ha sempre rivolto particolare attenzione al fenomeno del gioco d’azzardo, attivando iniziative sia nell’ambito della prevenzione che della cura. 

In tema di prevenzione sono stati recentemente realizzati incontri di formazione con gli Assistenti Sociali dei Comuni, che più spesso intercettano i problemi di indebitamento delle famiglie legati alla presenza di un giocatore e sul versante della cura nel territorio sono stati attivati tre ambulatori dedicati, all’interno del Dipartimento delle Dipendenze. Gli ambulatori, uno per ciascun Distretto, sono collocati a Treviso, Conegliano e Castelfranco. Da poco è stata avviata, inoltre, una collaborazione finalizzata alla sperimentazione di un protocollo di intervento con la stimolazione magnetica transcranica ripetitiva. Il protocollo, riservato a giocatori resistenti agli interventi tradizionali, prevede – attraverso una stimolazione non invasiva del tessuto cerebrale – di ripristinare il funzionamento delle aree danneggiate dalla dipendenza da gioco. In continuità con la promozione di nuovi percorsi diagnostici e terapeutici saranno attivati anche i “week end di trattamenti brevi ed intensivi”, rivolti a giocatori che non riescono a controllare la compulsione al gioco.

(Fonte: Azienda sanitaria Ulss2 Marca Trevigiana).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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