“Scopri i Colli Veneti” a Villa Maser, serata d’incontro tra i promotori del territorio: dedicata a questo tema la prima domenica di primavera

All’evento “Scopri i Colli Veneti” ieri sera a Villa Barbaro c’erano i rappresentanti delle maggiori istituzioni, enti e associazioni impegnate nella valorizzazione del territorio: alla base di questa prima data d’incontro c’è l’istituzione della legge 25/2021, approvata in sesta commissione lo scorso 3 agosto e in attuazione il prossimo anno.

Le origini di questa legislazione derivano dall’esigenza di restituire ai colli veneti la possibilità di una costante valorizzazione attraverso delle azioni promosse attraverso sinergie tra soggetti locali e una raccolta di progetti. La legge individua in particolare nella prima domenica di primavera la Giornata regionale per i Colli veneti, destinati a quei rilievi superiori a 600 metri sul livello del mare che rientrano nelle quattro province.

L’idea è quella di dare un’identità alla collina veneta, come quella che hanno già le Dolomiti. Si tratta di azioni a costo zero capaci di restituire un sentimento nei confronti del territorio utile all’attrattività, alla tutela, ai servizi, alla sicurezza e alla qualità della vita (e permanenza) del territorio”, ha affermato il consigliere regionale Marco Zecchinato, nonché promotore della legge 25/2021.

A presentare i relatori sono stati il sindaco di Maser Claudia Benedos, il presidente della Pro loco di Maser Claudio Crotti, il presidente dell’Unpli Giovanni Follador, il presidente del Comitato delle Pro loco Beatrice Bonsembiante. Ha dato il suo saluto agli ospiti anche il padrone di casa, Vittorio Dalle Ore, più volte ringraziato per l’ospitalità per i vari eventi di Maser.

“Questo progetto serve per diffondere la nostra consapevolezza di vivere in un luogo meraviglioso”, ha detto Crotti, riprendendo le parole del primo cittadino Benedos, che ha sottolineato che proprio a Maser, giusto dietro Villa Barbaro, è presente il rilievo più elevato dei Colli Asolani, il monte Collalto. “Le Pro loco da sole non ce la farebbero – ha aggiunto il presidente della Pro loco – c’è bisogno di trovare sinergie sul territorio“.

“Questa zona è stata anche un po’ trascurata negli anni, qui trova un’occasione di riscatto. Abbiamo eccellenze che vincono premi in ogni ambito, bisogna farle conoscere“, ha commentato il consigliere regionale Silvia Rizzotto. A portare la propria testimonianza è stato anche il presidente della Fondazione Tipoteca Silvio Antiga: il sito, che è riuscito a mantenere un legame speciale con la storia di un mestiere in via d’estinzione, porta ogni anno 10 mila ragazzi in visita. Attraverso un contributo registrato, hanno parlato la direttrice della Gypsotheca Canova Moira Mascotto, il direttore di Marca Treviso Alessandro Martini e il professor Danilo Gasparini.

Se percorrete queste colline troverete paesaggi che in alcune zone, probabilmente, non sono diversi da com’erano nel Medioevo“, ha affermato l’archetto Fiorenzo Bernardi parlando del progetto di individuare e mappare queste valenze storico-culturali nel territorio. Sono intervenuti anche Annalisa Rampin, presidente dell’Ipa Terre di Asolo e Terre Grappa, Ugo Zamperoni del Consorzio Asolo Montello e Federico Capraro, presidente Ascom Confcommercio Treviso.

“Credo che paesaggisticamente parlando, il vigneto sia disegnato all’interno delle nostre colline: è un valore che sia inserito in un contesto boschivo – ha affermato il presidente Zamperoni – Non è un caso che in primavera qui si veda il bianco dei ciliegi: il nostro territorio si presta alla biodiversità. Infatti, non c’è un colle che non sia legato alla denominazione”. “La nostra biosfera affronta una sfida diversa dalle Colline del Prosecco. Il Mab ci sfida a valorizzare l’opera dell’uomo, raggiungendo obiettivi sostenibili”, ha affermato la presidente Rampin.

Il presidente Federico Capraro ha parlato della rete Visit Prosecco Hills e delle sue potenzialità: “Credo che si debba pensare a valorizzare tutto questo, ma pensare che non ci sia un confine: l’unico confine è il confine del bello. Il turismo si ferma lì, non va oltre. Si deve arrivare a una condivisione di questi territori“.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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