“Audaces fortuna iuvat” è riportato sulla facciata del Moderno Opificio del Sigaro in via Bocche di Sotto a Orsago. E sembra proprio che il mantra quotidiano dei Petrella abbia portato dei benefici: Scandinavian Tobacco Group, colosso mondiale per la produzione di sigari e pipe da tabacco con sede a Copenhagen e 11 mila dipendenti in tutto il mondo, ha portato a termine lo scorso 18 novembre l’acquisizione della maggioranza delle quote dell’attività.
Per l’azienda trevigiana inizia un nuovo importante capitolo, capace di portare il brand Ambasciator Italico a un elevato livello di notorietà anche all’estero.
Il Mosi (come viene abbreviato nel comunicato dell’azienda) conta 40 dipendenti e dal 2013 ha raggiunto risultati notevoli in termini di quantità ma soprattutto di qualità.
Nato nel 2013 da Cesare Pietrella e guidato da Philip Pietrella e da Andrea Casagrande, il Moderno Opificio del Sigaro Italiano ha scommesso sull’esclusività del suo Ambasciator Italico, raggiungendo una quota di mercato del 9%.
A colpire i manager scandinavi sarebbe stata infatti l’efficienza del sistema italiano nella produzione a macchina dei sigari e la rete capace di fornire un tabacco Kentucky di ottima qualità grazie a una filiera che si distribuisce lungo tutta la penisola (vedi video).
“Siamo entusiasti di quest’acquisizione – afferma Jurjan Klep, vice presidente della divisione europea della Scandinavian Tobacco Group – Acquisendo la maggioranza della Mosi stiamo ottenendo le moderne tecniche del fare sigari e un brand esclusivo che potrà ampliare la nostra offerta ai consumatori”. Per la compagnia multinazionale è la quinta acquisizione dal 2016.
“Con la Scandinavian Tobacco Group, Mosi e Ambasciatore Italico sono ben posizionate per una crescita e l’acquisizione rafforzerà il mercato del sigaro italiano, darà beneficio agli appassionati di sigari italiani e alle coltivazioni di tabacco locali”.
“Quest’anno tocchiamo i 13,5 milioni di sigari venduti – commenta Philip Petrella, – A ottobre abbiamo già toccato il 9% di quota di mercato. Stiamo facendo grossi investimenti anche a Orsago, ultimando l’ampliamento del capannone e in ordine nuovi macchinari e celle di maturazione”.
Un bel risultato anche per Orsago, Comune citato a livello internazionale per un’eccellenza trevigiana che è stata capace, negli ultimi anni, di tener testa a brand ormai radicati da oltre un secolo sul territorio nazionale.
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