Tornano le grandi mostre a Treviso. Nel 2022 i due poli culturali del capoluogo, il Bailo e Santa Caterina, ospiteranno due esposizioni con opere provenienti da tutta Europa. È un primo passo verso la ripartenza turistica ed economica, dopo i lunghi e difficili mesi pandemici.
C’è un mondo da scoprire e il capoluogo è pronto. Con due appuntamenti a Santa Caterina e tre al Bailo, il calendario è ricco. “Sarebbe stato più facile sospendere tutto, attendere la fine dell’emergenza per ripartire con la programmazione – commenta il sindaco Mario Conte -. Abbiamo invece deciso di investire e ripartire subito. Il 2022 sarà per Treviso l’anno del salto di qualità con due mostre in contemporanea“.
Il primo appuntamento è al museo civico di Santa Caterina con “Il Ritratto del doge Erizzo“, capolavoro di Bernardo Strozzi, concesso dal Kunsthistorisches Museum di Vienna: è il doge che portò Venezia fuori dalla peste nel 1630, e diventa simbolico in questo momento storico (19 novembre 2021 – 13 febbraio 2022).
L’ex convento accoglierà poi la più grande mostra monografica su Paris Bordon (dal 27 febbraio al 26 giugno), con prestiti di rilievo internazionale: l’Ermitage di San Pietroburgo, il Puskin di Mosca, la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi, gli Uffizi di Firenze, e una pala d’altare appena restaurata dai Musei Vaticani. Sarà una mostra di capolavori fra sacro e profano.
Il museo Bailo ospiterà per prima la mostra “Treviso Viaggio Dantesco” (dal 18 dicembre al 27 marzo 2022), omaggio al Poeta e alla Divina Commedia della città che ospita le spoglie del figlio di Alighieri, Pietro, nella chiesa di San Francesco. Un mese dopo tocca alla grande mostra “L’Ottocento svelato. Da Canova al Romanticismo storico” (25 marzo – giugno): a duecento anni dalla morte dello scultore e architetto di Possagno, la retrospettiva dialoga con la raccolta d’arte ottocentesca dei musei civici.
Il 17 maggio sarà aperta al pubblico la Galleria del Novecento del Bailo, un’esposizione delle opere d’arte moderna e contemporanea dei musei civici e un omaggio a Gino Rossi.
«Ci aspetta un anno di cultura di alto livello, dal Rinascimento al Romanticismo e l’arte del Novecento – afferma l’assessore alla cultura Lavinia Colonna Preti -. Abbiamo avuto l’importante aiuto di mecenati e sponsor per due milioni di euro. E sappiamo che ogni euro di spesa investito in qualità ha una ricaduta da sei a dieci euro sul territorio. La cultura è volano per l’economia della nostra città».
Oltre a Bailo e Santa Caterina, il capoluogo conta anche altre sedi culturali: Ca’ da Noal, del Comune di Treviso; le Gallerie delle Prigioni, Fondazione Benetton, Ca’ Scarpa e la Chiesa di San Teonisto; le sedi nazionali del museo Collezione Salce a Santa Margherita e San Gaetano.
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