“Il consorzio non può gestire le reazioni del mercato, sono le aziende che hanno determinato l’innalzamento o l’abbassamento dei prezzi: il mercato comanda, e ha comandato così”. Non le manda a dire Stefano Zanette (nella foto), presidente della Doc, intervenuto lunedì scorso in occasione del convegno annuale sul Prosecco organizzato dal Comune di Godega di Sant’Urbano (qui l’articolo).
Il numero uno della Doc non si è tirato indietro. Nel corso della serata la stabilizzazione dei prezzi è diventato un tema centrale. A partire dall’intervento (qui l’articolo) del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha ribadito la necessità di non calcare troppo la mano. “La riserva vendemmiale per il momento rimane bloccata, e se i prezzi continueranno a calare come stanno facendo non verrà mai sbloccata perché non ha senso – ha incalzato Zanette – E non perché qualcuno dice che i produttori guadagnano troppo o troppo poco, ma perché in questo modo si svilisce il prodotto finale sullo scaffale”.
Una decisione condivisa anche dal Consorzio di Tutela del Prosecco Superiore. “Con la vendemmia 2018 si segnala una svolta rispetto all’ultimo quindicennio: in questo momento l’offerta del potenziale mondo Prosecco è superiore alla domanda”, ha osservato Innocente Nardi, presidente del Conegliano Valdobbiadene Docg – Come ha deliberato il consiglio di amministrazione, la riserva vendemmiale 2018 del Conegliano Valdobbiadene rimane bloccata”. Nonostante la “fetta” rappresenti il 20 percento della produzione. “Sul piano strategico il Consorzio ha fatto una scelta, che è quella di dare prestigio al prodotto – ha detto – Dobbiamo fare in modo che la domanda e l’offerta siano allineati ad un prezzo indicativo coerente con il valore del Prosecco Docg”.
Tutto nasce dalla differente resa di produzione tra la vendemmia 2017, poco redditizia, e quella appena trascorsa. “Veniamo da un’annata (2017, ndr) dove a causa di una serie di scriteriate iniziative da parte di alcuni soggetti si è registrato un innalzamento dei prezzi, che non hanno ascoltato l’appello del consorzio che diceva invece che la produzione sarebbe stata sufficiente per arrivare a congiuntura con la vendemmia successiva – ha sottolineato Zanette – Il messaggio è rimasto inascoltato ed i risultati si vedono quest’anno. Affinché il sistema funzioni è necessario che la ricchezza sia distribuita su tutta la filiera”.
Il presidente, nel merito, ha portato come esempio una bottiglia di frizzante di un’azienda non appartenente al territorio, da poco immessasi sul mercato al prezzo di 1,83 euro. “Ora ditemi se è una cosa ammissibile – ha tuonato il presidente Zanette – E noi come Consorzio andiamo a stringere sponsorizzazioni e accordi, a creare eventi per dare visibilità al nostro prodotto per poi vederlo svilito in questo modo? Per che cosa lavoriamo quindi? Lo ripeto: la responsabilità non è del consorzio, ma di chi opera all’interno del sistema produttivo”.
Il numero uno della Doc è intervenuto anche sul precedente annuncio di Zaia di non autorizzare l’impianto di ulteriori 1.200 ettari di Glera. “Al di là dei proclami, è stato il consorzio che ha deliberato di bloccare e di spostare la decisione – ha puntualizzato – E questo non perché non ci sia bisogno, ma per far capire che c’è qualcuno che sta guidando il sistema e non stiamo andando allo sbaraglio. Dunque finché non ci sarà giudizio, la borsa non verrà allargata”.
Non è mancato un accenno alla sostenibilità. “I mercati ce la chiedono ed io l’ho detto altre volte: la responsabilità non dev’essere di qualcuno in particolare ma di tutto il sistema produttivo, che deve lavorare insieme – ha detto Zanette – Una cosa ho chiesto: che il ministero dell’agricoltura e del turismo fornisca una dritta a livello nazionale. C’è bisogno di questa decisione perché altrimenti ognuno tira il carretto dalla propria parte. La sostenibilità certificata non è più rimandabile”.
(Fonte: Mattia Vettoretti © Qdpnews.it).
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