E’ previsto per questa sera, venerdì 8 febbraio alle ore 20.30, alla sala dell’informagiovani di piazzale Zoppas a Conegliano, l’incontro formativo organizzato per illustrare le tecniche di salvataggio per i neo “rospisti” dei siti di migrazione di Revine.
Dalla metà di febbraio, mediamente, i volontari si preparano per scendere in strada, proprio quando è previsto l’inizio della migrazione degli anfibi di Marca, sul Montello e ai laghi di Revine, vale a dire una dei più importanti fenomeni migratori d’Italia con una media di 60 mila esemplari a stagione.
L’azione di salvataggio è svolta unicamente da volontari che, dall’imbrunire e per due – tre ore a seguire, pattugliano le carreggiate per raccogliere gli anfibi e trasportarli dall’altro lato della strada affinché possano raggiungere indenni gli specchi d’acqua per posare le uova per la riproduzione. Per la zona dei laghi di Revine, che conta fino a 20 mila esemplari a stagione, dal lontano 2003, l’Enpa organizza uno specifico incontro rivolto ai volontari e ai neo volontari che si aggiungeranno quest’anno, per illustrare loro le tecniche di salvataggio: perlustrazione, identificazione della specie, conteggio, attrezzature indispensabili e le importantissime norme di sicurezza; il tutto, con l’ausilio di tabelle, foto e filmati e tantissimi aneddoti sulle passate stagioni.
Si tratta del ricorrente appello per la ricerca di volontari, dettato dalla rinnovata sensibilità e al senso di civiltà dei singoli cittadini, a tutti coloro che disposti a fare qualcosa di concreto per la salvaguardia dell’ambiente, affinché diano una mano a salvare numerose preziosissime vite.
La novità di quest’anno è la costruzione dei primi due tunnel di attraversamento sotto-stradali (rospodotti) all’interno del progetto complessivo che riguarda il Parco Regionale dei Laghi di Tarzo-Revine, il primo, in località Colmaggiore di Tarzo, e il secondo a Revine.
Purtroppo gli anfibi sono una specie a grave rischio d’estinzione ovunque, a causa della distruzione e sottrazione dell’habitat e dell’inquinamento. Pagano il prezzo di essere animali piccoli, schivi e pressoché notturni, per cui la loro esistenza, ai più, è purtroppo quasi totalmente ignota con la conseguenza che si tende a sottovalutare il pregio rappresentato dalla loro presenza nell’ambiente. Oltre ad essere preziosissimi per l’agricoltura cibandosi d’insetti, sono anche importantissimi bio-indicatori dello stato di salute dell’ambiente.
La loro numerosa presenza è il termometro che indica lo stato di salute dell’ ecosistema che li ospita, comunemente definito biodiversità. È in quest’ottica che dovrebbero essere assolutamente salvaguardati ma, non sarà così fintanto che questi utilissimi animali continueranno a rimanere uccisi avvolti, come sono, dal cono d’ombra dell’informazione negata.
(Fonte: Enpa Treviso).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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