Mancano ormai pochi giorni all’Epifania, la festività che chiude il periodo natalizio. L’arrivo dei Re Magi nei presepi, in tutta la Vallata del Soligo è preceduto la sera del 5 gennaio dalla tradizione dei panevin.
Questi enormi fuochi che si rincorrono di paese in paese hanno origini celtiche e servivano per evocare il ritorno del sole sulla terra, in concomitanza con il solstizio d’inverno. Nel corso dei secoli il panevin assunse connotazioni cristiane e fu spostato al giorno dell’Epifania per ricordare i Re Magi che portarono i doni a Gesù Bambino e che, secondo la leggenda, persi nella campagna veneta, trovarono la strada di Betlemme grazie proprio ai falò. Sempre secondo leggenda, al ritorno dalla Terrasanta, non vedendo nessuna luce nella campagna, si persero nuovamente nella pianura Padana andando a morire nel milanese.
La tradizione a Farrò verrà rispettata anche in questo 2018, nonostante le nuove norme in materia di sicurezza. Già il 31 dicembre i volontari del Comitato Festeggiamenti di Farrò, La Bella e Pedeguarda, hanno allestito la tradizionale catasta di legna nel parco parrocchiale antistante la chiesa di Farrò. Per farlo, i volontari capitanati dal presidente Luca De Conto, hanno dovuto dotarsi di un piano per la sicurezza.
Ottenute le autorizzazioni necessarie, non resta che accendere il fuoco venerdì 5 gennaio alle ore 20, in sincronia con tutti gli altri 40 falò del “Consorzio Pro Loco Quartier del Piave”. L’inizio della festa sarà preceduto dell’Ave Maria delle campane della chiesa parrocchiale.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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