Treviso, il direttorio della Lega guarda alle elezioni provinciali: “A Conegliano scelte coerenti, ora uniti per la riconferma di Stefano Marcon”

Si è riunito in questi giorni il direttorio della Lega, che ha affrontato tre punti tematici: l’analisi della partita amministrativa conclusa a Conegliano, le prossime elezioni provinciali del 18 dicembre e la fusione dei Comuni della Pedemontana del Grappa.

Sul primo tema è emerso che il candidato sindaco che era stato scelto, ovvero Piero Garbellotto assieme alla sua coalizione di sostegno, fosse “l’unica soluzione praticabile dopo che Chies, di sua spontanea volontà, ha deciso di abbandonare il tavolo di centrodestra“.

Il direttorio inoltre ha osservato che il risultato prefissato non è stato raggiunto in quanto il centrosinistra “ha deciso di indirizzare il voto dei propri iscritti verso Chies, chiudendo anche un accordo politico con Forza Italia“.

In sostanza, secondo il direttorio a Conegliano le scelte fatte sono state “le più coerenti e le migliori nell’interesse della Lega”.

Chiuso il capitolo coneglianese, la Lega punta ora alla sfida elettorale del prossimo 18 dicembre, che riguarderà “l’ente Provincia”, dove voteranno i consiglieri dei Comuni della provincia di Treviso: appuntamento per il quale la Lega ha dichiarato di voler coltivare il modello di un centrodestra unito.

L’obiettivo rimane il buon governo delle amministrazioni territoriali, guidate dai valori e dai programmi del centrodestra – fa sapere il partito – unito a trazione leghista, con la riconferma di Stefano Marcon a presidente“.

“Nei prossimi giorni ci saranno degli incontri con i rappresentanti di Forza Italia, Fratelli d’Italia – prosegue – e di quell’area civica che si riconosce nei valori del centrodestra, per chiudere anche questa partita”.

Sulla “proposta di studio di fattibilità di fusione dei Comuni del Grappa”, la Lega ha osservato la “necessità di un passaggio politico, che coinvolga tutti gli attori politici di quel territorio a ogni livello” e di un’analisi con le altre forze, per “un ragionamento più esteso” che tenga conto anche dell’identità e delle “tradizioni delle comunità”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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