Possono la tradizione cristiana della “Candelora” e quella pagana del carnevale coesistere? La risposta è sì e la dimostrazione lampante si trova a Tarzo, dove da trent’anni a questa parte la festa della presentazione al Tempio di Gesù, popolarmente conosciuta come “Candelora”, nome che deriva dalla benedizione delle candele simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, ospita la sfilata dei carri mascherati, inizio del carnevale, la festa più trasgressiva dell’anno.
Nelle parole del sindaco Vincenzo Sacchet, tutto l’entusiasmo per una manifestazione che promuove il Comune di Tarzo, facendolo conoscere ed apprezzare anche fuori provincia: erano in 10 mila infatti ieri a gustarsi la sfilata in maschera, ma anche a visitare la fiera delle macchine agricole e il borgo di Tarzo.
Una decina i carri allegorici presenti, frutto della fantasia popolare e della voglia di donare allegria. Allora può capitare che nel carro dedicato a “madre natura” l’illustre naturalista Darwin diventi il più veneto Dar-Vin, oppure che a farla da padrone siano caramelle, cioccolatini e leccornie di ogni tipo, purché con molto molto zucchero, tanto da farci entrare in un “mondo di dolcezza”.
Potevano mancare Cappuccetto rosso e il lupo cattivo o i Ghostbusters, gli accchiappafantasmi? Certo che no. Può anche capitare di imbattersi, mescolato tra i figuranti del carro di casa, nel vice sindaco di Tarzo Gianangelo Bof, perfetto nel ruolo di medievale guardiano del castello.
Tante idee, tanta musica e balli e tanta organizzazione. Come spiega il presidente della Proloco di Tarzo Luciano Piaia, dietro a questo e ad altri eventi della sua associazione c’è un esercito di cento volontari.
Per rendere perfetto il quadro, anche il lato solidale, con l’angolo dedicato alla vendita dei prodotti dell’Agordino, perché, come spiega il presidente del Consorzio Turistico della Marmolada Corrado Bartolini, la voglia di ricostruire ciò che l’alluvione ha distrutto è grande e passa per la generosità di quanti si sono mobilitati per la rinascita di Rocca Pietore e di tutti i paesi distrutti. Nei prossimi weekend la festa proseguirà con altre iniziative, come la lotteria e il concorso di disegno sul carnevale in collaborazione con la scuola media.
La Candelora è anche detta festa della Purificazione di Maria, legata all’usanza ebraica che prevedeva, dopo il parto di un maschio, la purificazione al Tempio trascorsi 40 giorni. A Tarzo la celebrazione è ulteriormente sentita dato che la chiesa parrocchiale è dedicata proprio alla “Beata Vergine della Purificazione” e domenica prossima, al termine della messa alle ore 11.30, la chiesa e il significato della festa verranno raccontate e spiegate ai presenti dall’esperta Martina Peloso.
Un’occasione dedicata alla riflessione sul tema del sacro, mentre ieri è andato in scena il profano, con il Carnevale, la festa più bizzarra dell’anno, la festa dove con una maschera ognuno può essere ciò che non è o forse, proprio perché indossa una maschera, per una volta all’anno può essere veramente quello che si sente di essere.
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(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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