Giocondo Pillonetto nel cuore dei sernagliesi, presentato il libro di Giuliano Galletti e Paolo Steffan. Villanova: “Nostro dovere tributargli un pubblico grazie”

Giocondo Pillonetto è vivo nel cuore dei sernagliesi e la serata di giovedì sera ne è una incontrovertibile prova.

La sala comunale era piena per la presentazione del libro “Germoglia il silenzio – Vita di Giocondo Pillonetto” di Giuliano Galletti e Paolo Steffan in dialogo con il giornalista Daniele Ferrazza.

Significativa la partecipazione di Silmava Pillonetto, figlia del poeta, al quale va il grazie dell’Amministrazione Comunale e della comunità per tenere vivo il ricordo del papà e di un grande poeta.

Nel libro, la vita del poeta sernagliese viene narrata in forma di dialogo tra un poeta e uno storico. E non poteva esserci modo migliore per raccontare l’esistenza di un uomo che ha vissuto appieno le vicende della storia del suo Paese declinate nel territorio in cui è stato protagonista. Andrea Zanzotto, oltre a cogliere la dimensione poetica che Pillonetto seppe esprimere, ne parlò come di un “fratello maggiore” e descrisse la sua figura di “uomo ricco di fantasia, colto, civile, capace di costruirsi una vita eccezionale per pura forza interiore”. Mario Rigoni Stern scrisse di lui come di “un uomo affamato di verità e di poesia”, “oste coltissimo che ha fede in qualcosa che vale per tutti, che sta al di là della luce del giorno”.

“La farmacia/osteria, presidio terapeutico contro la solitudine e la disperazione dell’uomo contemporaneo, è ancora lì a testimoniare, in quell’angolo appartato di paese dove il crocicchio si fa mondo – scrive Miro Graziotin nel risvolto di copertina – che il suo cercare non fu vano, perché ancora donne e uomini entrano chiedendo alla figlia un’ombra o un caffè, accarezzando con lo sguardo le suppellettili dalla patina calda e famigliare e, alle pareti, le reliquie della sua vita”.

“La viva immagine del nostro illustre concittadino non è semplicemente la figura di un grande poeta – ha detto il sindaco Mirco Villanova – ma anche di una persona che nel secondo dopoguerra partecipò attivamente e instancabilmente, come uomo delle istituzioni e come cittadino, alla ricostruzione materiale, sociale e culturale del nostro Paese. Ed anche per questa ragione è nostro dovere tributargli un pubblico e sincero grazie”.

(Fonte e foto: Comune di Sernaglia della Battaglia).
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