Prezzi, impennata dei costi di produzione in agricoltura. Coldiretti: “Raddoppiano per semine e lavorazioni stagionali nei campi veneti”

Gli agricoltori custodiscono il 55% del suolo nazionale, con una costante opera di manutenzione


Si impennano i costi di produzione in agricoltura per effetto dei rincari delle materie prime che fanno quasi raddoppiare la spesa per le semine. In questo periodo – commenta Coldiretti Veneto – i mezzi agricoli sono in campo per procedere con i lavori, tra l’altro anche in difficoltà per questioni di aridità del suolo, e l’allarme è sulla tenuta dei bilanci delle aziende per le forniture alimentari in settori deficitari, dal grano alla carne fino al latte“.

“Con l’avvio delle operazioni colturali autunnali, gli agricoltori veneti – spiega Coldiretti – affrontano rincari fino al 50% per il gasolio necessario per l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. L’aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi, soprattutto ora che le temperature si stanno abbassando. Salgono le spese anche per l’acquisto dei fertilizzanti, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Senza dimenticare gli imballaggi, dalla plastica all’acciaio, dal vetro fino al legno e alla carta con aumenti dei listini che incidono su diverse filiere“.

“L’emergenza Covid ha innescato un cortocircuito sul fronte delle materie prime con rincari insostenibili per l’alimentazione degli animali nelle stalle dove è necessario adeguare i compensi riconosciuti agli allevatori per il latte e la carne. Infatti – continua Coldiretti Veneto – le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono schizzati su massimi che non si vedevano da anni con il rischio di perdere capacità produttiva in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici”.

L’emergenza è anche sul fronte dei costi di trasporto, con il rincaro di noli marittimi e costi dei container che sono schizzati ai massimi e si stanno verificando pesanti ingorghi e ritardi. Su questo scenario pesa il deficit logistico italiano per la carenza o la totale assenza di infrastrutture per il trasporto merci che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea, secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it).

In gioco c’è il futuro del’agricoltura veneta – conclude Coldiretti – a peggiorare la situazione anche gli effetti della pandemia da Covid che ha aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per conquistare l’autosufficienza produttiva nei settori strategici per garantire l’alimentazione delle popolazione“.

(Foto: web).
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