Area Borca, De Stefani: “Il progetto originario cassato dall’amministrazione comunale prevedeva la cessione di un parco pubblico alla comunità”

“Il progetto originario da noi proposto prevedeva di donare alla comunità vittoriese un parco pubblico di 19.200 metri quadrati. Ma dall’amministrazione comunale, in tre anni, sono arrivati solo rinvii e richieste di modifica”.

È la proprietaria dell’area Borca, la serravallese Cristina De Stefani, a intervenire sul futuro dell’area Borca che da alcune settimane sta animando il dibattito politico e cittadino. Lo ha fatto oggi giovedì nel corso di una conferenza stampa affiancata dall’avvocato Gigliola Osti e dal progettista, l’architetto Marco Pagani dello studio D-Recta (a destra nella foto, insieme a De Stefani).

L’area, di circa 32mila metri quadrati, venne acquistata da De Stefani nell’ottobre 2018. I due edifici rurali appartenevano al fallimento Cerfim, l’area verde alla famiglia Cervellin.

L’asta prevedeva che l’aggiudicatario dei due edifici acquistasse anche l’area verde, che comprende i due campetti in uso alla parrocchia di Sant’Andrea, alla quale De Stefani intende ora donarli.

Quanto agli edifici rurali, l’avvocato Osti ha chiarito che al termine del restauro diventeranno uno – il più vicino alla strada – sede al piano terra della farmacia Pancotto (ora in piazza Flaminio) e al primo piano abitazione privata di De Stefani, l’altro abitazione privata della figlia della proprietaria, Chiara Serena.

Nell’aprile 2019 De Stefani ha presentato all’allora amministrazione Tonon un progetto che prevedeva, a fronte della cessione al Comune di 19.200 metri quadrati di verde sistemati a parco per un investimento di 285mila euro a carico del privato oltre al valore dell’area (il beneficio pubblico dell’operazione), che il Comune autorizzasse l’edificabilità su 5.500 metri cubi sul lato est a fronte degli 8.000 metri cubi circa della potenzialità edificatoria indicata qui sulla base di un decreto di vincolo della Soprintendenza del 1981. Il progetto presentato prevede di edificare quattro o cinque abitazioni – ancora non c’è alcuna precisa progettualità – nella parte est dell’area. “Nessuna intenzione di speculare” scandisce De Stefani.

Erano, quelli, gli ultimi mesi dell’amministrazione Tonon, e la cosa non venne portata in consiglio comunale.

Nell’agosto 2020 il progetto venne portato all’attenzione della nuova amministrazione comunale. “Abbiamo presentato al sindaco Antonio Miatto il medesimo progetto, cioè la costruzione di quattro o cinque abitazioni, la cessione alla parrocchia dei campetti e la realizzazione di un parco da cedere al Comune. Durante le trattative – spiega il legale – ci è stato detto che il parco pubblico non interessava dal momento che avrebbe comportato spese di manutenzione a carico del Comune, chiedendoci invece la realizzazione di un parcheggio pubblico da 2.700 metri quadrati per auto, bus, spazio per il mercato e le giostre”.

Il 4 dicembre 2020 è stato depositato il nuovo progetto. “Il Comune ci ha poi chiesto la cessione gratuita di una fascia di 3 metri di larghezza lungo via Petrarca e abbiamo previsto anche questo” ha detto l’avvocato Osti.

Si è quindi arrivati ai due passaggi in consiglio comunale e ai relativi rinvii. Ieri, mercoledì, Cristina De Stefani ha inviato al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali una lettera in cui ripercorre tutte le fasi della vicenda e fa chiarezza.

Noi – sottolinea De Stefani – fin da subito avevamo proposto la realizzazione di un parco pubblico, supportato anche dallo studio di un paesaggista che aveva previsto filari di ulivi e piante di lavanda per il parco, dunque alberi bassi e fiori, per non impattare visivamente sul contesto. Il parcheggio è un’idea dell’amministrazione Miatto. Ora ritireremo il progetto e lo ripresenteremo con il parco”.

Infine, quanto alla possibilità edificatoria nell’area, la proprietaria precisa che “dal 2018 pago regolarmente l’Imu sugli 8.000 metri cubi circa indicati dal decreto della Soprintendenza. Nell’eventualità chiederò la restituzione”.

Il sindaco, dopo aver avuto mandato dal consiglio comunale, ha chiesto alla proprietaria oltre al parcheggio anche il parco: “Una proposta inaccettabile. Il mio intendimento – chiude De Stefani – fin dall’inizio è stato quello di tutelare l’area, cedendola al Comune come parco pubblico per preservarla da future possibili speculazioni. E a Serravalle manca un’area verde”.

Ora la parola passerà al consiglio comunale, deputato a decidere se accogliere o meno il nuovo progetto che sarà depositato.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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