Conegliano, “la Fulvia di via Zamboni” diventa una star del web: “monumento cittadino” o bruttura da fare sparire?

Potenza del web e dei social: è bastato un post su Facebook di Giacomo Dall’Amico per accendere i riflettori di centinaia di internauti su quella vecchissima auto (la targa è ancora bianco su nero) che da molti anni “occupa” uno dei parcheggi a cavallo tra strada e marciapiede in via Ferdinando Zamboni, sulla curva di fronte all’ex cotonificio e a ciò che resta del maestoso pioppo della Scuola enologica che dava il nome anche a un bar ristorantino che per decenni ha occupato i locali a 3 passi dalla vettura diventata, suo malgrado, una star di internet.

Tanti, nei commenti al post e non solo, ricordano ancora nitidamente gli anni ruggenti in cui, oltre a quelli del Cerletti, su quel marciapiede passavano anche studenti e docenti dell’Istituto professionale per i servizi commerciali, che in via Zamboni aveva sede, con soste quasi obbligate all’edicola – tabaccheria o al bar. Oggi entrambe le vetrine sono malinconicamente vuote, e quindi la scena se la prende tutta la vecchia Fulvia, una presenza che qualcuno vede addirittura come rassicurante.

Oggi in città c’è chi la ritiene un simbolo di degrado, chi un monumento, chi vorrebbe mandarla a rottamare e chi invece vorrebbe restaurarla e lasciarla lì dov’è, “al suo posto”. Non tanto per l’auto in sé, piuttosto comune in Italia dagli anni ’60 agli anni ’80, quanto per il fatto che intere generazioni sono cresciute vedendola parcheggiata lì o negli immediati dintorni, tanti senza mai vederla partire o fare ritorno.

Non da oggi, la berlinetta mostra i segni del tempo: il colore è sbiadito e grigio, ha ormai le ruote ovattate, la ruggine ha divorato parte della carrozzeria e le crescono attorno (e sotto) delle erbacce. I nostalgici degli anni ’60 e gli appassionati delle auto d’epoca la guardano con tristezza, poiché un’auto del genere potrebbe avere un valore, se restaurata come si deve.

I coneglianesi che non l’apprezzano la considerano una vergogna per il decoro della città, indignandosi per il fatto che quell’auto sia ancora lì, a occupare un parcheggio pubblico. Il veicolo, però, risulta alla Polizia locale del coneglianese regolarmente assicurato e il bollo viene pagato ogni anno: di conseguenza i proprietari, i vecchi titolari della tabaccheria, hanno tutto il diritto di tenerla lì dov’è.

(Foto: Qdpnews.it)
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