“Violate le norme anti Covid e di sicurezza”: la Polizia chiude per 5 giorni l’Aqua Lounge. Il questore annuncia altri controlli nei locali pubblici

A seguito di una pianificata attività di controllo degli esercizi pubblici di intrattenimento e di pubblico spettacolo, finalizzata al rispetto del divieto di assembramento e di aggregazione con particolare riguardo all’osservanza delle misure di distanziamento sociale e delle disposizioni sanitarie previste dai protocolli contro la diffusione del Covid-19, personale della Questura di Treviso, in collaborazione con il comando di Polizia locale del capoluogo e quello del comando provinciale dei Vigili del fuoco, ha effettuato un controllo all’interno del locale “Aqua Lounge” di Treviso, dove era in corso un’attività di pubblico intrattenimento alla quale partecipavano circa 120 persone, prevalentemente di origini sudamericane.

L’ispezione, avvenuta intorno alle 01.30 di domenica 26 settembre, ha visto l’impiego di una ventina di uomini e ha permesso di appurare, rende noto la Questura, “una situazione di notevole pericolo sia dal punto di vista sanitario che di pubblica sicurezza. Le quasi 120 persone presenti all’interno del locale, alcune delle quali prive di mascherina, risultavano pericolosamente aggregate tra di loro, occupando ogni ordine di posto e senza rispettare la distanza interpersonale di un metro. Sono state inoltre accertate altre violazioni dei vigenti protocolli sanitari quali l’assenza di prodotti igienizzanti a disposizione della clientela e l’inutilizzo della mascherina da parte del personale di servizio. In occasione del controllo sono state, inoltre, rilevate gravi violazioni in materia di sicurezza e di antincendio” come ad esempio “la mancanza di sufficienti uscite d’emergenza e di estintori portatili, mentre l’unica via di emergenza al momento fruibile risultava pericolosamente ostruita da una​ inferriata metallica che avrebbe pericolosamente ostacolato l’immediata eventuale evacuazione dei clienti dal locale”.

Per le violazioni di carattere sanitarie riscontrate e per impedire la reiterazione delle stesse, gli operatori, dopo aver fatto interrompere l’attività in corso con la contestuale chiusura immediata del locale per 5 giorni, hanno identificato il gestore, un trentaseienne di origine dominicana, a cui è stata contestata inoltre la violazione amministrativa del Decreto Legge n.19/2020 concernente la sospensione nell’ambito della cosiddetta “zona bianca” di tutte le attività di somministrazione di alimenti e bevande svolte sul posto, con una sanzione pecuniaria sino a 1000 euro.

La contestazione verrà segnalata alla Prefettura di Treviso, che dovrà adesso valutare l’irrogazione della sanzione accessoria di chiusura del locale sino ad un massimo di 30 giorni.

Per quanto accertato, spiega ancora la Questura del capoluogo, ai gestori del locale verranno contestate varie ed ulteriori violazioni amministrative che prevedono sanzioni pecuniarie per migliaia di euro, mentre sono in corso ulteriori accertamenti e riscontri per verificare eventuali conseguenze penali dei controlli effettuati, con particolare riguardo alla mancanza dei requisiti autorizzatori di pubblica sicurezza e di agibilità dei locali.

Il questore Vito Montaruli ha preannunciato che si continuerà ad effettuare ulteriori stringenti controlli anche nei prossimi giorni, per garantire il rispetto delle misure di distanziamento e anti assembramento, nonché della normativa di sicurezza in genere, negli esercizi pubblici del trevigiano.

(Foto: Questura di Treviso)
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