Domenica di festa ieri a San Fior, dove si è celebrato il 60esimo anniversario del gruppo Alpini locale: tutto è iniziato a partire dalle 10 con la sfilata del gruppo accompagnato dalla fanfara, in direzione dell’altare monumentale dedicato ai Caduti, nei giardini adiacenti al municipio.
Successivamente è stata celebrata la messa domenicale, nella sala polifunzionale di piazza Marconi, prima della cerimonia di presentazione dell’opera “Ricordo”, un’opera realizzata in bronzo dall’artista Alberto Pasqual, posizionata proprio in corrispondenza del Monumento ai caduti e donata dall’azienda Diemmebi di Vittorio Veneto.
“Un foro profondo rompe l’unità del cerchio simbolo di perfezione e armonia: è il dolore del ricordo di tante vite amate, spezzate, scomparse – ha scritto la storica dell’arte Lorena Gava nella presentazione dell’opera – Il dolore è una ferita che gronda sangue, ma custodisce un cuore che ci aiuta a guardare oltre, verso il futuro”.
“Questo è un Comune attento che pensa alla memoria – ha proseguito Lorena Gava – Il titolo della scultura è significativo e indica qualcosa che è stato fatto per ricordare: è una parola diversa da ‘memoria’ che è più tecnica, perché il termine ‘ricordo’ va dritto al cuore”.
“L’opera ha una forma astratta, una forma geometrica antica e rivissuta – ha aggiunto – che è un omaggio, un pensiero per ricordare tutti coloro che sono scomparsi: è una forma di cuore astratta. Il ricordo è quello che ci rende immortali e la materia racconta”.
Durante la messa è stata recitata la “Preghiera dell’alpino” e ricordato l’impegno del gruppo Alpini nella comunità, “come esempio di costanza e tenacia, che rappresenta tutti quei valori di cui oggi c’è bisogno”. “Gli Alpini sono sempre presenti quando c’è la necessità”, è stato ribadito più volte.
Successivamente il gruppo si è diretto verso il Monumento ai caduti, per la deposizione di una corona d’alloro, sulle note della fanfara. In un secondo tempo, invece, è stata svelata l’opera in bronzo realizzata da Alberto Pasqual, artista che ha ammesso che non è stato facile “creare un monumento così”: “L’opera rappresenta un ipotetico proiettile che squarcia la carne, lascia una ferita umana”.
“Si tratta di un cuore che si apre – ha aggiunto – e apre prospettive diverse, situazioni ulteriori e di speranza”.
Soddisfazione per il capogruppo degli Alpini di San Fior Elio Tonon e il sindaco Bepi Maset, il quale ha osservato che l’opera è una “riflessione sulla guerra affrontata da nonni e bisnonni”, che deve far riflettere sulla “necessità di un approccio più solidale verso la comunità”.
Presente all’appuntamento anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari: “È un sessantennale significativo per questa comunità che vuole trovare i motivi dello stare assieme, in un momento così complesso, e che vuole sottolineare il senso del dovere. Ringrazio gli Alpini per la cosa più importante che ci danno, che è l’esempio”.
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it