Ormai il diluvio di telefonate di call center che “istigano” al cambio di gestore d’energia, con il miraggio di bollette basse, pure alla luce dei paventati aumenti, sembra inarrestabile.
Inaccettabile invece – e lo sostengono operatori delle agenzie che operano attraverso i loro uffici in città – è il modo utilizzato, che rasenterebbe l’estorsione.
“Alcuni call center – dicono – minacciano chiusure forzate se il cittadino-utente non cambia compagnia, oppure comunicano che hanno già firmato un contratto e quindi devono confermarlo”.
Diverse persone, soprattutto anziani, spaventati, cercano conferme poi negli uffici dove possono accedere e si tranquillizzano perché hanno un punto di riferimento. Ma è evidente che non è così per tutti.
Tuttavia è necessario tranquillizzare la gente, perché all’atto pratico nessuno può staccare alcunché: non ci sono contratti in scadenza o altri motivi. L’unico motivo rimane sempre la morosità.
“Varie compagnie ora usufruiscono dei call center, che in base a quello che riescono a vendere guadagnano – spiega C. B., agente di una compagnia che ha gli uffici in città -, ma mi sto allarmando perché ogni giorno mi arrivano clienti ai quali è stato minacciato di togliere l’utenza se non passano con loro. Poi mandano il contratto, basta che uno dica sì al telefono. Risultato: ci si trova senza volere con un altro gestore, quindi meglio mettere giù e non stare ad ascoltare. Non possono fare niente, ma chi non lo sa si spaventa. Una cliente è arrivata con un contratto da sottoscrivere inviato via sms”.
Vale la pena ricordare a questo punto che il mercato libero dell’energia per le piccole aziende comincia da gennaio 2022, mentre per i privati attualmente la scadenza è gennaio 2023, ma non sono escluse altre proroghe.
“Invece – sostiene C.B. – da certi call center arrivano informazioni sbagliate che vengono usate per vendere, non è un’informazione trasparente. Non è giusto né accettabile. Il consiglio è di non pronunciare mai un “sì” al telefono, bloccare il numero e chiudere. E nemmeno fidarsi di internet e fare contratti online. L’approccio corretto è andare dove ci sono gli uffici e sottoscrivere un contratto vero, leggendolo con l’operatore che può spiegare le varie voci”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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