Ex Carnielli a Vittorio Veneto, spunta un acquirente? Non si può imporre la bonifica al curatore

Area ex Carnielli: ci sono compratori interessati al bene e che forse parteciperanno all’asta o faranno un’offerta, sapendo che sarà necessario intervenire con un milione e 300mila euro almeno, tra bonifica e Imu arretrata di oltre 200 mila euro.

Non ci sono stati tanti chiarimenti, ma è la novità uscita dopo l’incontro di oggi tra la delegazione guidata dal sindaco Roberto Tonon, e comprendente l’assessore Giuseppe Costa, i consiglieri Claudio Dus, Silvia Criscuoli e Paolo Santantonio, l’avvocato Barbara Colla e la dirigente Wanda Antoniazzi, il curatore fallimentare, con il giudice delegato. Bisognava fare il punto sulla situazione e accertare eventuali responsabilità per gli interventi di bonifica sull’area.

Il giudice dopo una ricerca effettuata su alcune sentenze, ha affermato intanto che non è responsabilità del curatore fallimentare fare bonifiche. Anzi se gli fosse imposto si potrebbe tranquillamente rivolgere al Tar, vincendo, perché si viene meno al principio che chi inquina paga. Ora chi ha inquinato non potrà pagare perché fallito dal 1993, e il curatore subentrato non ha alcuna responsabilità.

Il giudice non si oppone ad un intervento del Comune, in caso di questione di salute pubblica, che comunque non potrà rivalersi su nessuno: “L’area rimarrà poi dell’eventuale privato e non del Comune quando la bonifica finisce – ammette Claudio Dus – e ci ha detto che per un eventuale ristorno dovrà intervenire un ente superiore. Ma è una cosa burocraticamente lunghissima. L’altra novità è che il curatore proseguirà nella verifica dello stato di degrado e ammaloramento dell’eternit, ma fa qualcosa con denaro dei creditori, che non sarebbero molto contenti di rimetterci per una eventuale bonifica, e dovrà sempre chiedere preventivamente autorizzazione”.

L’unica sarebbe attendere la prossima asta, o una offerta di un privato interessato al bene, e intenzionato a sfruttarlo al meglio, dopo averlo bonificato. Ma non sarà facile. “Abbiamo chiesto i risultati della ricerca del giudice – dice Dus – e aspettiamo la nuova valutazione dell’area da parte del curatore e capire se potrà metter in campo delle piccole azioni con il permesso dei creditori, e rendere il bene più appetibile”.

Non ci sono altre soluzioni, ma alla non è stato chiarito molto altro nell’incontro.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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