Il cielo senza stelle non ha spaventato i tanti crespanesi amanti della musica classica che si sono presentati per lasciarsi trasportare dalle note del Quintetto di Ottoni Haydn, che ha suonato per tutta la serata in una cornice celestiale: il Duomo di Crespano del Grappa, illuminato con magnifici colori, per un evento indimenticabile.
Il quintetto, dotato di cinque fiati, vede alle trombe il maestro Matteo Fagiani e il maestro Federico Perugini, al corno il maestro Andrea Brunati, al trombone il maestro Alessio Savio, alla tuba il maestro Alessio Barberio.
Nella serata, i maestri hanno deliziato il pubblico con brani scritti da otto pilastri della musica classica, seguendo un percorso storico a partire dalla fine del 1600 con Johann Sebastian Bach in “Contrapunctus 1”, George Frederich Handel in “ouverture da musica per i reali fuochi d’artificio”, spostandosi dalla metà del 1700 con Wolfgang Amadeus Mozart in ”Wolfgang on parade”, al 1800 con Ludwig van Beethoven in “inno alla gioia”, per raggiungere poi artisti che hanno segnato l’inizio del Novecento come Pëtr Il’ič Čajkovskij con “suite da lo schiaccianoci”, Gabriel Faure in “Pavane”, Antonin Dvorak in “going home” e Igor Stravinsky in “finale da uccello di fuoco” unico artista della serata per il quale esistano reperti audiovisivi.
I brani sono stati accompagnati dall’introduzione storica dell’attore castellano Gianluca Mancuso, che ha portato intermezzi carichi di nozioni storiche e di una buona dose di umorismo per alleggerire la serata ed introdurre le musiche e gli artisti nel migliore dei modi.
Presentando non solo il brano ma anche il suo significato, introducendo nozioni sulla vita privata dei compositori che si riscontrano poi nelle loro composizioni: dal carattere irruente di Beethoven alla passione per i treni di Dvorak, dalle pressioni poste dalla famiglia sul bambino prodigio Mozart alle musiche angeliche di Faure in Pavan, brano scritto dopo la morte dei genitori.
Gianluca Mancuso ha affermato: “La serata è stata un’idea partita qualche anno fa, con la società filarmonica abbiamo fatto delle lezioni concerto per le scuole, per promuovere le attività della filarmonica e della sua scuola “music academy”; essendo io l’attore narratore che presenta i concerti della filarmonica ormai da alcuni anni, mi ha talmente appassionato e coinvolto, perché oltre a fare le mie introduzioni di instrumenti guardavo anche come gli altri insegnanti ispirassero i bambini al suonare lo strumento”.
“Mi sono chiesto perché non fare una serata in cui andiamo a conoscere anche gli altri aspetti dei compositori – ha detto Mancuso -. Abbiamo voluto mettere in scena non una mera esecuzione dei brani cadenzata dalla loro esecuzione pura e classica, abbiamo voluto introdurre un po’ di narrazione e aneddoti ed episodi di vita degli artisti. È stata una prova, un esperimento per vedere se questa formula che può essere più accattivante ed interessante culturalmente, per portare culturalmente qualcosa a casa oltre che ridere e divertirsi“.
“Se qualcuno, risentendo le musiche in altre occasioni, si ricorderà che Beethoven ha lanciato lo stufato, o che Stravinsky si autodefiniva “strawiskey”, lo spettacolo avrà avuto anche un senso culturale di abbellire l’animo umano – conclude -. Purtroppo lo spettacolo sarebbe stato più lungo, ma a causa del freddo e del brutto tempo imminente abbiamo dovuto correre“.
All’evento gratuito hanno contribuito anche l’assessorato alla cultura e la parrocchia di Crespano: è stato voluto in ricordo del dottor Sergio Botter, e si svilupperà con un secondo appuntamento l’11 settembre alle 20.30 in piazza Madonnina del Grappa a Paderno, in cui la rock band H1N1 si esibirà in musica rock anni ’80 e ’90.
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