La vendemmia si avvicina e il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, come da tradizione, ribadisce il suo impegno a supporto della promozione della bellezza e della cultura. Un connubio, quello tra impresa e mondo culturale, che si esplica nel sostenere il Premio Campiello 2021. Anche quest’anno i suoi vincitori, e tutti i partecipanti della manifestazione, brinderanno con le famose bollicine delle colline del prosecco Unesco.
Il Premio Campiello è dal 1962 un riconoscimento letterario italiano che viene assegnato annualmente a un’opera di narrativa italiana edita nell’anno di riferimento. Molti, negli anni, i suoi illustri vincitori tra i quali Primo Levi.
“Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG ribadisce il proprio impegno a fianco della cultura italiana. – afferma Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio – Noi produttori viviamo immersi nella bellezza del nostro territorio, che è prima di tutto un dono della natura ma che è diventato unico al mondo grazie al lavoro sapiente e appassionato degli agricoltori che nei secoli hanno ricamato le nostre meravigliose colline. In questa bellezza, frutto di talento ma anche di tanto impegno, troviamo il punto d’incontro tra noi e l’arte, in qualsiasi forma essa si esprima. Il nostro sostegno al Premio Campiello rientra nella strategia del Consorzio di promuovere ogni forma d’arte che rappresenti la creatività italiana”.
Una scelta ponderata, a favore della cultura, quella del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg di presenziare con il proprio vino ad una delle manifestazioni culturali più importanti del panorama nazionale.
Sul palco domani venerdì 3 settembre salirà, oltre ai finalisti, anche la presidente del Consorzio Elvira Bortolomiol, per portare un saluto ufficiale e per rievocare l’importante legame che unisce il tessuto sociale tra cultura e impresa.
“L’impresa privata o pubblica può contribuire a diversi livelli allo sviluppo e al consolidamento culturale. Prima di tutto l’impresa deve diventare “cultrice” del proprio prodotto. Non smettere mai di ricercare, di studiare, di sperimentare, ma anche di ascoltare e di osservare ciò che sta fuori dall’impresa stessa e poi naturalmente essere ricettiva rispetto ai valori e agli stimoli della società in cui l’impresa vive – sottolinea Bortolomiol – Questo è un approccio che genera cultura. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG è un prodotto che nasce da una tradizione secolare, quella di un territorio vocato alla viticoltura, integrata con un continuo approccio alla ricerca e allo studio dei viticoltori e degli enologi”.
“Questo metodo di lavoro consente all’impresa di uscire dai propri confini e penetrare nella società. In questa direzione si muovono gli investimenti del Consorzio di Tutela a favore di manifestazioni culturali come il Premio Campiello. – conclude – Sostenere la cultura del nostro Paese, come del nostro territorio, è un dovere per l’impresa che di quegli stimoli culturali dovrebbe nutrirsi”.
(Foto: Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG).
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