La comunità di Pieve di Soligo è sotto shock per la morte del 39enne Nikolin Ndoni, di origini albanesi, deceduto per Covid nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Conegliano nel quale era ricoverato dallo scorso martedì 31 agosto.
Qualche settimana fa era ritornato da un viaggio nel suo Paese e, mentre si trovava in quarantena, le sue condizioni di salute sono peggiorate rendendo necessario il ricovero in ospedale.
L’uomo, che lavorava come impiegato e aveva ottenuto la cittadinanza italiana, non si era ancora vaccinato contro il Coronavirus ed è una delle vittime più giovani del Covid in provincia di Treviso.
“La morte del nostro concittadino ci lascia tutti sgomenti per la giovane età e perché persona mite, buona e benvoluta nella comunità – ha affermato il sindaco Stefano Soldan – Era un volto conosciuto che sapeva sempre far trasparire serenità. È preoccupante pensare a come si siano aggravate le sue condizioni fisiche fino alla morte, avvenuta in poche ore”.
“Ora è necessario fare chiarezza sulle cause del decesso e sul suo quadro clinico, pesantemente intaccato dal virus – continua – Questo episodio mi porta a invitare nuovamente tutti i cittadini a osservare con maggiore attenzione le misure di prevenzione e di profilassi e di valutare, qualora non lo avessero ancora fatto, l’opportunità della vaccinazione. La nuova variante sembra essere molto più aggressiva della versione originale”.
Il primo cittadino di Pieve di Soligo ha parlato dell’appello portato avanti da tanti amministratori pubblici che invitano la popolazione a prestare attenzione alla propria salute ma anche a quella dei propri cari e della comunità intera.
“Come negli scorsi mesi – conclude il sindaco Soldan – molte persone avranno l’occasione di frequentare o di recarsi per ragioni di lavoro in diverse parti dell’Europa e del mondo, dove non sempre sono garantiti controlli o forme efficaci di prevenzione. Su questo aspetto serve una riflessione sull’opportunità di introdurre forme più stringenti di controllo per i rientri dall’estero. A noi tutti, anche a nome della comunità di Pieve di Soligo, non resta che stringerci attorno ai familiari del giovane in un grande abbraccio che dovrà continuare anche nei mesi futuri”.
(Foto: Facebook).
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